Il sindaco Mascaro appare in tv e per la cronaca va tutto bene

Dopo averlo perso di vista ho ritrovato per caso il sindaco Mascaro in una trasmissione tv e quindi mi interessa parlare di comunicazione. Quello che molti non capiscono infatti è che la tv è solo immagine e finzione. Tutti quelli che appaiono in tv non sono veri, sono finti, per cui non posso conoscere Mascaro guardandolo in tv così come non posso sapere chi è l’autentica Maria De Filippi vedendola ogni giorno in tv. Mi spingo più in là dicendo che chi compare spesso in tv, in qualsiasi ruolo (basti pensare ai reality o ai talk) recita, e le uniche persone serie che sono rimaste in questo paese appaiono poco o nulla in tv. Se poi appaiono sulle locali è masochismo da vendita di prosciutti (v. Guia Soncini, L’esibizione del sè). Il mezzo televisivo ha la capacità di trasformare chiunque in un personaggio, per definizione, e più appari in tv più sei mediocre (il caso Cacciari è illuminante). Non parliamo poi dei giornalisti televisivi, in cui la percentuale di quelli bravi è 1 su 10. Quello bravo è il meglio remunerato.

Ora, tornando all’avv. Mascaro, la trasmissione che ho visto io prevedeva la possibilità di far domande da casa ma in pratica le domande le faceva soltanto la giornalista usando un tu confidenziale che in qualsiasi canale devo dire è abbastanza fastidioso (D’Urso artis magistra ). Il tutto era condito ogni dieci minuti con la prosopopea dei “fatti”: noi non esprimiamo opinioni, ci atteniamo ai fatti, spieghiamo tutto, in maniera semplice, e chiunque intenda domandare qualcosa al sindaco lo può fare. L’effetto complessivo è stato un monologo del sindaco senza alcun contraddittorio, non essendo in grado la giornalista di porre domande sulla base di una minima conoscenza dei dossier aperti, dei temi, delle questioni. Non si è parlato nè di Sacal nè di rom nè di Multiservizi nè di Ato e Catanzaro.  Infatti ella riferiva per “sentito dire” o per esperienze personali, tipo visite fatte all’ufficio prelievi o al pronto soccorso dell’ospedale. Solo che la sanità non è di competenza del sindaco e quindi l’unica cosa che l’avvocato può fare è dialogare con l’Asp, con Occhiuto, con i medici. “Se telefonando” si potessero risolvere i problemi come sarebbe bello. Il sindaco ha avuto modo quindi di esporre tutte le sue “realizzazioni”, tutti i suoi passi in avanti, tutti i suoi successi, con un ottimismo pari soltanto alla atavica lamentazione che il governo brutto e cattivo ha tagliato negli anni i fondi e quindi solo i milioni del Pnrr consentiranno di realizzare opere pubbliche.

Concludo con poche annotazioni di buon senso e una premessa che è questa: il giudizio sull’amministrazione Mascaro la daranno i cittadini alle elezioni, non tocca a me elogiare o condannare il sindaco. Ma ciò detto rilevo che il “refugium peccatorum” di ogni sindaco di qualsiasi paese o città è ormai la mera  “rivendicazione delle opere pubbliche da lui realizzate”. Ora se lo Stato ti dà milioni e tu riesci a spenderli (invece di mandarli indietro)  è il minimo che tu possa fare. Il difficile viene dopo aver costruito l’opera, riuscire a gestirla mantenerla e ripararla.

La cosa ingrata e pericolosa che nessuno neppure comincia è  al contrario ridurre l’evasione fiscale dei tributi comunali, avere un’anagrafe dei cittadini residenti veritiera e aggiornata, così come delle imprese e delle attività commerciali, insomma dedicarsi ad incrementare le entrate comunali. Come dimostra il caso Nocera Terinese, magari serve pure mantenere l’acquedotto comunale in buono stato altrimenti si aprono falle e l’autostrada che passa sopra la devi chiudere (ma che importa, tanto poi ci pensa lo Stato Pantalone…).

Senza entrate proprie ogni comune di fatto chiude i battenti (7 su 10 dei comuni calabresi in default) e resta sulla carta per pagare gli stipendi agli impiegati e spendere i finanziamenti ricevuti. Insomma, i sindaci si dedicano alle cose piacevoli e facili e quelle spiacevoli e difficili le tramandano ai posteri.

La differenza tra i sindaci la fa la macchina comunale. Se è efficiente come a Milano il sindaco lo può fare chiunque, se non funzionano come a Torino e Roma le Appendino e Raggi non toccano palla e volano via senza lasciar traccia. Poi, è evidente, tutto questo è cronaca, la storia si esprime dopo decenni. Oggi noi lametini possiamo dare un giudizio sui sindaci del passato, ma valutare Lo Moro e Speranza o Mascaro è ancora troppo presto.