La Giunta comunale ha approvato la delibera che predispone l’intitolazione a monsignor Renato Luisi della sala del Palazzo comunale di via Perugini, inaugurata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dopo il parere fornito dalla commissione per l’Onomastica stradale, arriva dunque anche il via libera della Giunta alla richiesta di dedicare la sala al già vescovo della Diocesi di Nicastro, che in buona sostanza grazie alla sua amicizia con Moro riuscì a far approvare il disegno di legge Perugini che giaceva in mezzo a tanti altri.
In una lettera aperta, lo aveva proposto Salvatore De Biase già Presidente del Consiglio Comunale.
“La ostentata esclusione del nome di chi più di ogni altro ha speso vari decenni della propria esistenza per difendere con coraggio e competenza la nostra Comunità, il protagonista assoluto della storia di Nicastro prima e di Lamezia Terme, per mezzo secolo, senza tema di smentita è stato Arturo Perugini” aveva protestato in una nota Massimo Sdanganelli più volte assessore.
Sono intervenuti anche i Giovani del Pd, i quali hanno perorato la causa dei laici: “Non capiamo il bisogno di ricorrere, per l’ennesima volta, a una figura religiosa: dopo l’Ospedale intitolato a Papa Giovanni Paolo II, o l’Aeroporto San Francesco di Paola o ancora l’area industriale Benedetto XVI”. Hanno proposto di ricordare uno dei tanti politici lametini, come il Senatore Arturo Perugini, il Senatore Primerano, il senatore Petronio, Graziella Riga, Giannetto De Sensi o ancora, Costantino Fittante.
Il professore Riccardo Viola nella discussione ha proposto una mediazione: “Arturo Perugini (sala consiliare) e monsignor Luisi (la nuova chiesa) che furono i veri protagonisti della fondazione della città”.
Alla fine chi ha il potere ha scelto, ringraziando tutti per la partecipazione. Se fate una ricerca su Google attraverso due parole, “intitolazione” e “polemiche”, vi si apriranno tantissime pagine dalle quali capirete che in tutta Italia nelle città non si fa che discutere su attribuzioni sulle quali ognuno mantiene le sue opinioni.