Dario Brunori (1977) da S. Fili (cs) , è ormai in questo 2022 al suo punto più alto di carriera. I suoi concerti fanno capire che ha fidelizzato un pubblico devoto, il quale conosce innanzitutto i testi delle canzoni. Le sue influenze artistiche sono tante, spesso dichiarate ed esplicite. Ho sempre pensato che avrebbe bisogno di un Gian Piero Reverberi per arrangiare gli archi ( fu dietro a tanti successi di Battisti) e di un grande arrangiatore.
Sulle canzoni, ecco alcuni miei giudizi sintetici, rispettosi e opinabili
La verità, la mia preferita, canzone ariosa perchè testo e musica si integrano bene
Quelli che arriveranno, degregoriana
Le 4 volte, il sud spiegato in una ballata piacevole
Italian dandy, tromba fastidiosa alla Bacharach che ritorna in uno swing malinconico
Canzone contro la paura, metacanzone “se ti guardi ancora non c’è niente da cantare”, canzoni poco intelligenti…che ti ci lavi i denti
Guardia 82, rinogaetano song
Bello appare il mondo, gucciniana
Il costume da torero, coro suggestivo da cantare insieme
Come stai, “il calcio è la sola religione del mondo”, testo e chitarrina
Fuori dal mondo, allegretto andante su ritornello incisivo
Secondo me, non è che devi esagerare con la lotta al capitale, politic song
Ode al cantautore, de andrè de andrè, “sono un surrogato”
Per due che come noi, romantic song
Kurt Cobain, costruita su “chiedilo a Kurt Cobain”, per poi urlare “e non provare più niente”
Al di là dell’amore, influenze fossatiane
Lamezia Milano, ritmo che unisce Gaetano e Battiato
Rosa, battistiana, Formula 3 (Sole giallo sole nero)
La vita pensata, da cantautore triste e genovese
Italiano-latino, scherzetto con atmosfera latina, alla Manu Chao
Yoko Ono, Chissà come sarebbe il mondo/ Se qualche maschietto scendesse dal trono… parole più che musica
Figli della borghesia, banca/bianca, tornano le rime e de gregori
Ok boomer, The zen Circus feat Brunori, ma i ragazzi di oggi alla fine sono come noi (banalotta)