“Gentile Letta, La preghiamo solo di non fare torto alla sua e alla nostra intelligenza tirando fuori la boutade secondo la quale è stato il M5S a violare il patto con i Democratici non votando la fiducia al governo Draghi. Quando era scritto sui muri che il demiurgo venuto dalla Bce ne avesse le scatole piene, preso atto che la celebrata unità nazionale era il classico morto che cammina. A Giuseppe Conte si può semmai rimproverare l’ingenuità di avere acceso la miccia di una bomba che altri hanno fatto esplodere facendo ricadere le macerie sulla sua testa. Ma lei pensa davvero che il popolo Dem le perdonerà di avere rinunciato a competere (e a vincere) insieme ai grillini in un numero imprecisato di collegi uninominali? Per affidarsi all’ego di Calenda, che ancora non fa quorum? “
Ecco cosa scrive Padellaro sul Fatto quotidiano, giornale ormai putiniano (dove scrive Orsini e finanche Furio Colombo lo ha detto lasciandolo). Dunque, per la cronaca, non è stato Conte a sfiduciare Draghi ma lui (l’Ingenuo, sic) al massimo c’ha messo la miccia. Ora, secondo i travaglini tra i Migliori e Giuseppi, non c’è partita: l’Italia stava benissimo fino a quando non è arrivato, imposto da un complotto matterelliano giudaico massonico, il banchiere centrale. Ma veniamo ad oggi. Scrive Padellaro:
Secondo qualche mente volpina il Pd avrebbe deciso di cappottarsi in garage fiducioso nella incapacità del futuro governo Meloni di governare le piaghe d’Egitto lasciate in eredità dai Migliori.
Peccato che le piaghe d’Egitto stanno nel cervello di Padellaro. Infatti l’economista Marco Fortis oggi scrive (Hyffington post): L’ottimo Mario Draghi, appena mandato a casa da una classe politica italiana che ha toccato in questi ultimi giorni i minimi storici in termini di senso di responsabilità e di attenzione all’interesse generale del Paese, è stato ampiamente promosso dalle ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale. Infatti, nel 2022 il PIL dell’Italia crescerà del 3%, cioè più di quelli di Germania (+1,2%), Francia (+2,3%) e anche di Stati Uniti (+2,3%) e Giappone (+1,7%). La stessa Cina (+3,3%) sarà davanti a noi di soli tre decimali.
In attesa della stima preliminare Istat del PIL nel secondo trimestre, appare sin d’ora chiaro che l’Italia non sarebbe riuscita a conseguire una crescita così positiva nel 2022, nel pieno della guerra russo-ucraina, dei rialzi del gas e dell’inflazione, se il governo Draghi non avesse prontamente adottato misure che hanno cercato di preservare il potere d’acquisto delle famiglie italiane e quindi la dinamica dei consumi. Gli altri meriti di Draghi sono stati quelli di aver portato a compimento una campagna vaccinale efficace, che ha anche favorito la pronta ripresa economica italiana dello scorso anno (+6,6%) e il buon avvio del 2022, di aver iniettato una notevole dose di fiducia tra gli operatori economici del nostro Paese, di aver funzionato egli stesso come una sorta “scudo anti-spread” umano e di aver mantenuto tutti gli adempimenti concordati con Bruxelles per la realizzazione del PNRR.
Se prendiamo per buone le previsioni del FMI per il 2022, appare evidente che in un anno e mezzo di governo Draghi l’Italia ha completamente recuperato i livelli di PIL del 2019 ante pandemia: ci manca, di fatto, solo un decimale. Non male per una economia che lo stesso FMI a gennaio 2021 prevedeva che sarebbe cresciuta lo scorso anno solo del 3%.
Peccato che dopo aver combinato questi sfracelli (in senso positivo) Draghi (secondo Padellaro) ne avesse le scatole piene e intendesse andare in vacanza. La miccia di Conte e l’accendino di Berlusconi e Salvini hanno fatto il resto. La tragedia italiana consiste in un combinato disposto: gli amici di Putin, l’unico che ha goduto davvero per la caduta di Draghi, sappiamo chi sono. Coincidono con gli amici di Trump. Poi ci sono i consigliori dei 5 Stelle, i quali vogliono che alle elezioni si presentino insieme Pd e 5 Stelle dicendo che Draghi è un pirla e Giuseppi un genio che tutto il mondo ci invidia per autorevolezza, competenza e curriculum. Questa rinnovata alleanza Letta-Conte dovrebbe esser fatta per fermare la destra.
La domanda finale è: ma la destra in Italia in questa estate 2022 non è composta proprio dagli amici di Putin e di Trump, e dai bipopulisti di qualsiasi colore? Cioè da quelli che se vanno al governo, staranno con Putin contro l’Ucraina, nel tentativo di avere più gas, grano ed energia? Se nel Conte-2 questi è stato capace di far scorazzare soldati russi per ospedali e centri in virtù di un accordo di vertice segretissimo, pensate che la Nato, la Cia e il Copasir non sappiano cosa è capace di fare Conte per i suoi amichetti?