Scrive ieri sul Forum TV di Aldo Grasso sul Corriere un forumista:
“Gentile professore, a Dimartedì l’ineffabile Floris ospita Travaglio in veste di oracolo che pontifica su tutto e su tutti. Niente di simile è mai accaduto con altri giornalisti più autorevoli o con il direttore del Corriere o di Repubblica, quotidiani molto più rappresentativi del Fatto. Che lei sappia, per dirla alla Totò, c’è una legge statale o parastatale che obbliga la 7 a trattare Travaglio come un Padreterno? E’ una semplice informazione“(Mr Silver).
Naturalmente Grasso, che ben conosce la situazione, mantiene da anni un rigoroso riserbo, anche se è notorio il suo pensiero sui magnifici 4 del Fatto e sulla Gruber. Travaglio se l’è molto presa perchè Grasso l’ha definito “sorcino”.
«Il programma verrà certamente ricordato per la presenza di Marco Travaglio nella sua migliore esibizione: il sorcino. Non contento di essere tutte le sere ospite di Lilli Gruber. Detronizzato dal ruolo di ideologo del M5S. Intronato dalla presenza di Draghi, Travaglio ha sentito il bisogno di sfoggiare il repertorio del suo cantante di riferimento, Renato Zero».
All’inizio, tanti anni fa, sembrava una predilezione di Lilli Gruber ospitare ogni giorno uno del Fatto. Di solito il lunedì compariva il direttore Marco Travaglio (1964), martedì toccava ad Antonio Padellaro (1946), giovedì ad Andrea Scanzi (1974) e il sabato chiudeva in bellezza Peter Gomez (1963). Negli anni che vanno dal 2018 ad oggi, la scelta di Gruber è sembrata editoriale, nel senso che avendo preso il M5S il 32% alle elezioni, era logico che fossero rappresentati in tv dal proprio house organ, il Fatto. Ma poi la tracimazione avvenuta in tutti i programmi, da quelli serali con Floris e Formigli a quelli mattutini e pomeridiani con la Merlino e la Panella, ha fatto pensare, sui siti specializzati, ad un vero e proprio accordo editoriale. Quelle che sembravano all’inizio “ospitate” altro non erano che una triangolazione politica M5S-Cairo-Il Fatto, con l’unico spazio libero di Propaganda live il venerdì dove la presenza di Marco Damilano (e poi di Filippo Ceccarelli), Francesca Schianchi e Paolo Celata rappresentava una eccezione.
Non è un mistero per nessuno che Mentana non soltanto non sopporti la Gruber ma neppure Travaglio e che mai nelle sue maratone e nei suoi programmi abbia fatto intervenire uno del Fatto. La prima volta è successo con la maratona delle elezioni 2022 dove è comparso Padellaro, il gemello diverso di Travaglio, ma soltanto quando si cazzeggiava con gli exit poll. I risultati veri Mentana poi li ha commentati con De Angelis dell’Huffington Post, Labate del Corsera e Silvia Sciorilli Borrelli. Torniamo alla domanda iniziale. Perchè questa scelta anomala di Urbano Cairo, editore del Corriere della Sera, di dare tanto spazio ad un giornale concorrente? Basti pensare che si è dovuto arrivare nel 2022 per registrare un programma dato ad Aldo Cazzullo (Una giornata particolare), firma molto autorevole del Corriere.
Se cliccate su Google “Perchè Travaglio è sempre su la 7”, vi compariranno tanti video delle sue ospitate e un florilegio delle sue dichiarazioni, alcune delle quali già consegnate al giudizio della Storia. “Draghi-Conte, caso internazionale enorme. Ecco cosa ha detto Draghi a Grillo”; “Draghi è sceso in campagna elettorale contro alcuni partiti”; “Draghi? E’ il premier più sopravvalutato della storia”; ” Chi cerca di ammazzare Conte, muore”.
Travaglio non esita, in casa di Cairo, ad attaccare frontalmente lo stesso Corsera. Evidentemente ne ha facoltà. Lo ha fatto per l’articolo apparso sul Corriere sui filo-putiniani d’Italia. “Questa roba qua ricorda le schedature di Pio Pompa al Sismi. Oggi si schedano quelli contrari al governo. Non esiste il reato di putinismo”.
Vedremo, adesso che i 5Stelle sono dimezzati, e che i meloniani sono al governo, cosa succederà nell’informazione de La7. Uno della Verità, di Libero, del Giornale, lo hanno invitato quasi sempre, ma quello che fa scalpore è ciò che Mr Silver ricordava all’inizio. Consentire (a Dimartedì) a Travaglio di prodursi in una vera e propria conferenza stampa-show di un’ora, metterlo al centro e fargli fare l’oracolo, con Floris che intermedia con lui le domande di altri ospiti. La stessa cosa la fa, fateci caso, periodicamente con un altro che rappresenta solo sè stesso, Bersani, eppure, secondo quello che si legge sul web, queste ospitate con tutti gli onori (mai concesse a direttori dei giornaloni) non portano picchi di ascolto da giustificarle. Ecco perchè il mistero ancora andrà svelato per intero.