Adesso che conosciamo anche i nomi del governo della Meloni, voi credete che a sinistra capiranno la parabola di questa donna, madre, italiana? Scriveva Repubblica: ” L’ultimo governo Berlusconi è anche quello del terremoto a destra, degli ex An rimasti senza casa, del tentativo di ripartire da zero. Meloni è l’unica, per energia e capacità di costruire consenso (e di mettere la faccia anche sopra le contraddizioni del passato), a poterlo guidare, con al fianco due parlamentari più esperti, seppur di estrazione diversa, come Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Le foto della presentazione di Fratelli d’Italia alla Galleria Sordi – con Meloni nelle braccia del gigante Crosetto – sembrano incorniciare solo l’ennesima frammentazione di una Destra inquieta. Il resto, invece, è la storia di una scalata lenta ma costante: dall’1,96 per cento al debutto nelle Politiche 2013 al 4,35 di cinque anni dopo, con la brusca accelerazione recente figlia dell’opposizione solitaria al governo Draghi. Oggi FdI sbanca“.
Ecco, come ha fatto la fascista a conquistare il consenso degli italiani superando due vecchie volpi come Berlusconi e Salvini? Andando verso il centro, partendo dall’estrema destra. In altri termini, moderandosi (sia pure talvolta in termini ambigui e contraddittori) e trasformando l’antisistema in leader europeista e atlantico, amante della stabilità. In perfetta continuazione con il governo Draghi.
Questa è la lezione che Meloni impartisce a tutti quelli che vogliono andare al governo predicando che la sinistra deve fare la sinistra, che il centro non esiste, che i moderati sono gentaglia, che la destra si batte con le bandiere, i diritti, l’estremismo. A destra sotto l’insegna della Meloni gli estremisti putiniani Berlusca e Salvini si sono raggruppati, a sinistra i grillini e i loro amici presenti nel pd, non solo si sono presentati divisi alle elezioni per perderle alla grande ma sono ostili al Terzo polo di Renzi e Calenda.
La sinistra non vince elezioni dai tempi di Prodi, e non le vincerà mai se tutti questi intellettuali che vanno in tv e scrivono sui giornali continuano a perseverare nell’errore di fare i massimalisti senza riuscire a capire che l’estrema destra ha compiuto il suo percorso, con i Crosetto, Giorgetti, Fitto che hanno presentato all’opinione pubblica italiana un volto nuovo, ragionevole, di tutti quelli apostrofati come fascisti e reazionari. Scriveva Pascal, come ha ricordato Giuliano Ferrara: “Non ci si mostra grandi per situarci a un estremo, piuttosto toccando insieme i due estremi, e riempiendo tutto lo spazio tra di essi”.
Poi vedremo e giudicheremo sugli atti, è evidente, a mio parere un fuoriclasse come Draghi è ancora molto utile all’Italia, ma per adesso per vincere le elezioni l’insegnamento è questo. Governare è un’altra cosa (questi sono gaffeur, neppure una lista dei ministri sanno compilare) e per me la Meloni non sarà all’altezza del compito, ma come italiano non me lo auguro: il tanto peggio tanto meglio appartiene ai massimalisti e ai nichilisti, non ad un liberal