Lamezia/ Piazza d’Armati di buone intenzioni

Si legge sul Lametino ” Iniziativa lodevole, quella di ripulire la villa comunale di piazza Mazzini. L’idea è nata da un’Associazione denominata ‘Uniti per Lamezia’, formata da alcuni cittadini marocchini che, armati di buone intenzioni, hanno però creato malumori in città, prendendosi cura pure di “ridipingere” con i colori della bandiera italiana i vasi attorno alla fontana grande del 1816 senza avere le necessarie autorizzazioni”.

Mi sia consentito di aggiungere che Piazza d’Armi è ormai una vecchia piazza che dovrebbe esser chiamata “Piazza d’Armati di buone intenzioni”, anche se il mio nome preferito resta “Piazza zanzariera”. Con tutte le migliori intenzioni si continua a dare ai passanti continui pugni negli occhi. Dopo la ruota panoramica, adesso i vasi attorno alla fontana ridipinti col tricolore, succede che ognuno la mattina si alza si reca nella piazza e poi decide cosa fare. C’è chi accoltella qualcuno, c’è chi urla, chi bivacca nelle giostrine, chi urina, chi pulisce e pittura. Si potrebbe anche definire “piazza della Libertà”, a pensarci bene, basta che ci si intenda sul sostantivo. Non un inno alla Libertà riconquistata dopo la dittatura ma un inno a ciò che uno può fare senza render conto a nessuno. Se io metto l’auto davanti al mio portone, a pochi metri da piazza d’Armi, magari (succede anche questo) mi fanno la contravvenzione, se voglio entrare a casa non vi riesco perchè davanti al portone magari uno ha posteggiato impedendomi di entrare. Poteva benissimo, come fan tanti, posteggiare nella piazza, o nella vicina piazza S. Maria, oppure impadronirsi di una via e impedire il passaggio, e potrei continuare con gli esempi ma la conclusione sarebbe sempre la stessa.

Ciascuno in questa città, in questa piazza, in queste strade, può far quello che vuole. Lamezia consente a tutti, amministratori, passanti, automobilisti, vigili, di fare quel che vuole. Ci viene in mente una cosa? E la facciamo. Con le migliori intenzioni, s’intende.