Alla sinistra basta dire che “la Lombardia non è la Calabria” per andare in tilt

Contrordine, compagni: la dichiarazione attribuita a Pierfrancesco Majorino (candidato del pd alla presidenza della regione Lombardia), secondo cui “la Lombardia non è la Calabria”, contiene un errore di stampa, pertanto va letta “la Lombardia è la Calabria”.

È noto infatti che le due regioni sono appaiate nella classifica del maggior prodotto interno lordo locale; che la sanità, i trasporti, le infrastrutture delle due regioni sono indistinguibili; che la Calabria è la locomotiva d’Italia quanto a produzione industriale e manifatturiera; che Reggio Calabria è famosa in tutto il mondo per il design e la moda; che i terreni fertili dell’Aspromonte hanno favorito lo sviluppo di un’agricoltura redditizia, basata sui più sofisticati sistemi di coltivazione; che a Cosenza e dintorni il settore terziario dà lavoro a due terzi degli occupati; che Catanzaro, unitamente ai monti della Sila, ospiterà le Olimpiadi invernali nel 2026; e che la Lombardia è bagnata sia dal Mar Tirreno sia dallo Ionio.

La dichiarazione del candidato Majorino va pertanto letta alla luce di questi dati incontrovertibili. La priorità della sinistra deve restare quella di contrastare le spinte autonomistiche di chi vuole dividere l’Italia, riconoscere la pari importanza di tutte le aree della nazione, e sforzarsi di porre un freno alla massiccia emigrazione di lombardi che fuggono in Calabria alla ricerca di una vita migliore.