Il Bersani petra ‘e nuci di un articolo del 2023

(27/11/24) Ripropongo un articolo che scrissi su Bersani perchè ai miei occhi egli rappresenta ciò che la politica non dovrebbe essere. Quando lo vedo in tv dovete immaginarmi come Malcom McDowell in Arancia Meccanica con le palpebre spalancate da un divaricatore oculare. Per favore leggete cosa ha scritto di lui Monica Guerzoni sul Corsera il 23/8/2019: Non solo non si è mai pentito, ma lo rifarebbe, senza imbarazzo alcuno e con la stessa umiltà di quel 27 marzo 2013. Con il senno di poi, che è lo stesso di allora, Pier Luigi Bersani tornerebbe a sedersi in diretta streaming di fronte a Vito Crimi e Roberta Lombardi, con al fianco l’ex vicesegretario del Pd Enrico Letta. E di nuovo, nel tentativo quasi disperato di trovare una maggioranza per il mai nato «governo del cambiamento», subirebbe il gran rifiuto dei due portavoce del M5S, che accettarono l’incontro con l’allora premier incaricato per il gusto di umiliarlo davanti all’Italia intera. I risolini dell’onorevole Lombardi, che ironizzava sul suo virgolettato («non gli diciamo sì a Bersani nemmeno se si mette in ginocchio») e il caparbio no di Crimi a una «fiducia in bianco», resteranno per sempre negli archivi della politica italiana. Eppure Bersani rivendica quella mezz’ora di supplizio subito a testa bassa e invita a farne tesoro.

Un uomo non con gli attributi – come vorrebbe il mio autore americano preferito, il cineasta Taylor Sheridan – ma dotato soltanto di dignità e amor proprio, dopo quella mortificazione avrebbe lottato tutta la vita per fargliela pagare ai 5Stelle. E invece lui è diventato ( non è il solo ma il capostipite) il servo sciocco dei grillini, la sindrome di Stoccolma spiegata al popolo.

(3mar2023) A me della Schlein, non facendo parte del pd, non importa nulla. Della politica non sopporto le fumisterie, ecco perchè mi considero un draghiano, vale a dire un ammiratore di tutti quelli che parlano poco e cercano di fare. La Schlein può dire tutto ciò che vuole, la misureremo sulle scelte concrete, una per una.

Uno che ormai parla solo ripetendo da decenni le stesse cazzate sul “campo” dal quale fronteggiare la “destra-destra” è Bersani. Uno che ha un grande avvenire dietro le spalle e che essendo ospitato molto dalle tv appare non un semplice pensionato come me, ma un maitre a penser. Sull’Ucraina vi sottopongo questo suo pensiero piccolo piccolo:

Armi per tenere in piedi l’Ucraina indipendente sì, per tenere in piedi la guerra no.

A Roma l’ unica espressione popolare che deriverebbe da questo concetto sarebbe: ” Mè co….oni”. Una persona di comune intelletto riesce a capire questa frase di Bersani? No, essa metterebbe in crisi l’IA, e anche chi è aggiornato sugli sviluppi dipendenti dalla grammatica generativa di N. Chomsky. Neppure il resto delle sue dichiarazioni, compresa una citazione di Bennato -per apparire pop e non decrepito- aiutano.
“Parole come cessate il fuoco e negoziato vengono ritenute putinismo”.

Putinismo forse no, ma berlusconismo forse si. Io dalla valle di Lamezia capisco che Bersani propone a Meloni, all’ amichetto Conte e ai politici di sinistra, di andare in tv, dove lui bivacca come i pensionati ai giardinetti, per invocare: Cessate il fuoco e negoziato. Ogni giorno, come fanno delle devote che ogni sera ripetono il rosario sperando che il buon Dio allevi le nostre sofferenze. Certo, poi, oltre ai rosari, occorrerà in parlamento votare per l’invio delle armi ma Bersani lo dice: sulle armi non ci sono decisioni da prendere adesso. Poi aggiunge quest’ ultima considerazione che premuroso vi sottopongo:

«Il problema semmai è che i politici dicono “vincere, vincere, vincere”, quando i militari stessi dicono che una soluzione militare non c’è. E allora, quel 65% degli italiani che ha paura della escalation nucleare sono tutti dei pusillanimi o deficienti? A chi ridicolizza chi chiede pace rispondo con Bennato, “chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te”».

Ci capite qualcosa, a parte Bennato che avveduto fu il primo a cantare “sono solo canzonette, non mettetemi alle strette“? Gli italiani non sono deficienti, questo è certo, sono da sempre solo furbastri, vogliono che il gas ci arrivi -non importa da dove- a prezzo basso, come il petrolio, vogliono vivere in pace e all’uopo vogliono andare d’accordo con tutti, con russi, americani, francesi, tedeschi, palestinesi, israeliani, banda della Magliana. Gli italiani brava gente vorrebbero essere da sempre la Svizzera ma non sanno (leggete su questo blog Panebianco) che la pace di cui abbiamo goduto (nonostante stragismo e Br e mafia) ce l’ha regalata l’America.

L’America ci ha liberato dai nazi fascisti, l’America con la Nato fronteggia questo mostro amico di Berlusconi che uccide dovunque tutti i suoi nemici e amici, che usa gli hacker per destabilizzare le economie, che invade territori vicini perchè vuol ricostituire l’Urss. Bersani e tutti quelli come lui che vorrebbero limitarsi a non sganciare un euro (tanto li sgancia Biden) per la difesa e a invocare “cessate il fuoco, negoziato”; non riesce a capire che se l’America si ritira dall’Europa per fronteggiare la Cina e l’India, se la Nato non ci difende più, faremmo una brutta fine.

Nella vita l’uomo saggio (quindi non il comunista che pensava vivessero meglio a Berlino Est) sa che tocca scegliere sempre il meno peggio, e all’Italia è sempre convenuto, finora, tenersi buoni gli americani. E’ il massimo? No, il meno peggio, come la.democrazia.

L’unica cosa che non ci conviene è il disimpegno degli americani, e questo gli italiani brava gente non possono capirlo. Ma la tragedia è che Bersani, uno con la mia età, non lo capisce neppure lui e io credo di sapere perchè, ma è meglio che non lo dica. L’unico indizio che posso fornire è una frasetta di un mio amico che talvolta classifica quello che dicono le persone dicendo: “chillu ha petra ‘e nuci”. Marx ci ha spiegato come l’alienazione sia un fatto reale che rappresenta la condizione concreta in cui il lavoratore (o il pensionato) vive quotidianamente.