Siccome la Calabria conta 404 comuni per una popolazione di 1,8 mil, durante l’estate non si finisce più di (rac)contare i premi che in ogni comune si elargiscono (nell’ordine) a Magistrati, Militari, Scienziati, Stilisti, Cantanti, Benefattori, Industriali. L’assegnazione di così tanti premi è la metafora -forse – di una società che siccome non ha mai riconosciuto le competenze a nessun livello, finge di saper ri-conoscere gli uomini e le donne migliori. In media, siccome ci sono comuni dove i premi sono numerosi e altri, piccolini non in grado di provvedere, i premi annuali sono 404. In 10 anni sono 4040, in mezzo secolo 20.200. Ventimila manifestazioni “culturali” calabresi per dare un riconoscimento a chi se lo merita sono poche o troppe? L’interrogativo lo lasciamo ai posteri ma non per definire una sentenza, che saprebbe troppo di giuridichese. Piuttosto i posteri potranno farsi un’idea più precisa di quel che faceva la società calabrese nei primi anni del 3° secolo quando il caldo diventò l’argomento principale di conversazione.
Alla presenza del sindaco, magari f.f., del vice, del presidente del consiglio comunale, dell’assessore al ramo, una affollata conferenza stampa presenta il Premio. Qualcuno, non si sa bene chi, sceglie ad insindacabile giudizio i premiati e organizza la cerimonia in uno scenario che deve essere rigorosamente “incantevole” e con una durata, comprensiva di intervalli musicali, motivazioni dei premi, discorsi dei premiati, poesie cori e siparietti teatrali e/o comici, paragonabile a quella degli Oscar, format assoluto di riferimento.
La domanda è se il tempo (in giorni ed ore), i costi (in euro) dell’organizzazione di tali eventi, per premiare ogni anno sempre gli stessi personaggi, siano ragionevoli. Qualcuno, vergin di servo encomio, ha fatto notare che in fondo i premi non vengono dati alle interpretazioni ma ai ruoli. In altri termini se tu devi premiare il procuratore della Repubblica e non chi svolge tale ruolo in maniera pregevole per un periodo di x anni, si sa prima chi saranno i premiati. Allo scopo nell’assegnare gli Oscar veri ci sono le cd “nominations“, cioè una rosa di candidati che rendono un poco incerto il vincitore. Ma in Calabria i premi estivi non sono mai incerti, essendo facile prevedere che Gratteri o la Amarelli saranno sempre in procinto di essere premiati, e se quest’anno li ha premiati un comune, il prossimo anno li premia il comune viciniore. Le premiazioni dunque sono riuscite a sancire ciò che la politica italiana ancora non riesce ad assicurare al governo: il principio dell’alternanza.