La scoperta che il calciatore della Juve Fagioli ( di Zaniolo e Tonali non parlo per questione di spazio) è stato capace di sperperare in scommesse on line 1 milione (che fanno impressione se si pensano in lire, 2 miliardi) mi sa che sarà l’ennesima occasione perduta per affrontare il dramma sociale della ludopatia (o GAP, gioco d’azzardo patologico) una dipendenza che fa vittime su vittime. Non tutti sanno che tra disturbi mentali e ludopatia possono intercorrere diversi tipi di associazione, nel senso che può essere anche il disturbo mentale a causare il gioco o viceversa.
Basta leggere i triti toni scandalistici dei giornali e del cinico Corona, per capire che i soliti toni antijuventini (la manderanno in serie B anche stavolta?) e quindi da curva ultras, sacrificheranno la possibilità di fare di Fagioli un testimonial della malattia e delle cure adatte per guarire.
Il calcio, dallo scandalo del calcio scommesse del 1980 in cui furono impelagate varie squadre e noti calciatori, sino ai vizi privati di Buffon e altri colleghi che hanno sperperato fortune al gioco, rappresenta la società italiana, nel bene e nel male. Basta osservare tutte le mode che i calciatori, dai ragazzini sino alla serie A, osservano prima di tutti, senza perdersene nessuna (dai tatuaggi ai tagli e colori dei capelli), per capire che sono una razza che non si perde nessun vizio, e non in ordine proporzionale ai redditi annuali.
La ludopatia è una malattia, e se la repressione viene considerata una cura e un esempio per la società intera (come viene fatto per i tossici di tutte le specie e le razze), è una malattia nascosta che si estenderà come un virus e come esige l’incessante pubblicità a scommettere che accompagna ogni avvenimento sportivo. Solitamente la generazione e il mantenimento del comportamento ludopatico passa attraverso una prima fase di ricerca e sperimentazione volontaria dello stimolo, il cosiddetto gioco informale o ricreativo. In questo modo, il soggetto sperimenta l’effetto gratificante ed eccitante che contemporaneamente può essere percepito come “sedativo/inibente” di pensieri negativi e/o ansie esistenziali, producendo a volte un aumento dell’autostima e socializzazione.
Fagioli certamente deve essere squalificato ma la stampa, i tifosi, l’opinione pubblica dovrebbero volerlo aiutare. Perchè della ludopatia si guarisce a condizione che chi ha contratto la malattia possa sentire che la stragrande maggioranza tifa per lui. E non intende affossarlo con la scusa della maglietta che indossa.