Pd/Speranza: Quando la coppia scoppia (4/3/2015, il Lametino)
Di amare non si erano mai amati per davvero. Tutt’al più sopportati. Ma avevano dovuto convivere sotto lo stesso tetto per molti anni. Tanti anni. Fatti di momenti (pochi) di bonaccia e tante punzecchiature, polemiche sotto traccia, o addirittura polemiche aperte. Proprio come una coppia mal assortita, si potrebbe dire. Sì, è davvero così: Gianni Speranza sindaco e il Partito Democratico di Lamezia, insieme sotto lo stesso tetto per tanti anni di governo della città, non si sono davvero mai “presi”, mai amati e mai intensamente sono diventati una sola, unica cosa.
Il 18 ottobre 2023 nel pd lametino si registrano due notizie. La prima è una intervista televisiva di Doris Lo Moro la quale annuncia di “essere a disposizione” per qualsiasi ruolo avendo lasciato la magistratura. La seconda riguarda un ritorno nel pd di un gruppo (lo chiameremo amici di Roberto e Gianni Speranza, di Vendola, di Bersani, di Travaglio & friends) che aveva la maggioranza nel pd lametino e che però tanti anni fa lo aveva lasciato nelle mani della minoranza Lo Moro. Ora i due gruppi duellanti si ritrovano sotto lo stesso tetto, con quali conseguenze comiche lo vedremo, dal momento che il pda5Stelle di Schlein & Bersani rincorre Giuseppi e i soliti noti che lo adorano. Grande è la confusione sotto il cielo, ma senza Mao. Sia Lo Moro che Speranza si aspettano di ricevere la chiamata a presentarsi, e quindi sin da oggi è facile prevedere che il duello è destinato a continuare tra le fazioni sostenitrici.
Analizzando il linguaggio adoperato nel documento di adesione al Pd da parte di un gruppo di persone (tra le quali ci sono ex consiglieri comunali come Miletta e Crapis, ex Sel e poi errabondi, ma non c’è Piccioni), la Vaga Schlein viene onorata così: “abbiamo sostenuto e votato Elly Schlein, nuova segretaria del Pd. Insieme a centinaia di migliaia di altre l’abbiamo votata non in base a una etichetta ideologica ma sulla condivisione di temi e valori. (La supercazzola sardina catanzarese Jasmine Cristallo ha subito esultato sulla stampa per l’arrivo).
Quali siano questi temi e valori i nuovi tesserati lo spiegano subito dopo
(1) Una forza progressista che esca fuori definitivamente dalle logiche dell’emergenza nell’approccio al fenomeno migratorio, ma lo consideri per ciò che esso è: un prodotto delle storture del sistema capitalistico e una realtà da affrontare mettendo al primo posto il senso di umanità e la responsabilità collettiva dei governi.
Se così è se vi pare, basta superare il capitalismo et voilà, i grandi flussi migratori si bloccheranno, con un pò di umanità. Con un poco di zucchero la pillola va giù. Siamo dalle parti del socialismo utopico (o utopistico), la prima corrente del moderno pensiero socialista, sviluppatasi fra il XVIII e il XIX secolo in Europa. Il termine fu introdotto in un secondo tempo da Marx per distinguere tale corrente utopista dal socialismo scientifico.
(2) Il secondo tema è quello della pace e anche qui le parole coincidono esattamente con quelle di insigni pacifisti italiani che vanno da Giuseppi e Di Battista a Michele Santoro. Per sintetizzare la posizione in maniera comprensibile a tutti, questi “compagni” vogliono una iniziativa diplomatica dell’Europa sull’Ucraina, “ma anche” vorrebbero che non si finanziassero più le armi agli aggrediti. Basta leggere attentamente: Un partito (il pd) che ponga in maniera forte il tema della pace, che si batta in ambito europeo per una significativa iniziativa diplomatica, che qualifichi l’iniziativa internazionale del nostro Paese nello spirito dell’articolo 11 della nostra Costituzione.
Come si vede, si riconosce bene il frasario tipico dei pacifinti (“oh come è brutta la guerra, che se la sbrighi l’Ucraina”). Dunque, se vivessero oggi Terracini e Calamandrei, due che l’art. 11 lo hanno scritto, sarebbero d’accordo con Giuseppi? Con uno che agli ucraini non vuole più dare un euro, così perdono subito e i prezzi di luce e gas per noi italiani la smettono di aumentare?
Schlein dopo un periodo di ambiguità (con il solito uso del ma anche) ha sciolto i dubbi nella direzione di giugno ’23: La direzione del Pd/ Schlein: pieno supporto a Kiev anche con aiuti militari (Il Sole24 ore, 19/6/23). Di conseguenza Giuseppi ha detto che Schlein si deve togliere l’elmetto.
Aggiungerei che non a caso proprio oggi Furio Colombo, ex direttore dell’Unità, ex parlamentare dell’Ulivo, dopo aver ascoltato le parole di Nicola Fratoianni sulla strage dell’ospedale di Gaza, viene inghiottito dalla “tristezza” e dallo “sconforto”.
Ha detto: “L’antisemitismo, che in Italia era stato una prerogativa fascista, della destra, è penetrato a sinistra, come l’umidità che si diffonde da una parete all’altra della casa”.
“Su Israele la sinistra sta commettendo lo stesso tragico errore che commise con le Brigate Rosse. Lascia circolare nel suo discorso la propaganda di Hamas, come fosse la limpida voce del popolo palestinese, anziché quella di un’organizzazione terroristica feroce, contro la quale è necessario schierarsi e denunciare, come fece l’operaio comunista Guido Rossa con le Br”.