Su Lucio Battisti consultando you tube si possono seguire interessanti testimonianze, da Gianni Dell’Aglio a Maurizio Vandelli, da Roby Matano al nipote Andrea Barbacane.
Ma a tutti consiglio di non perdersi al Teatro Manzoni di Roma la presentazione del libro Lucio Battisti (Mondadori) di Ernesto Assante (1958). Con lui sul palco il 31 marzo 2023 erano due ospiti d’eccezione, Mogol (Giulio Rapetti, 1936) e Luca Barbarossa (1961). Ma soprattutto c’era un terzo ospite sconosciuto e silenzioso, il chitarrista Giandomenico Anellino. Assante è critico musicale di Repubblica e oltre che competente è intelligente, così come Luca Barbarossa. Il suo libro a me piace molto, lo considero anche sincero, perchè se io fossi stato al posto suo, a lavorare a Repubblica, lo avrei scritto allo stesso modo. E’ un libro bello perchè è completo e copre l’intera vita personale e musicale di Battisti. Il sodalizio con Mogol è durato dal 1965 al 1980, 15 anni. Altri 18 anni di lavoro li ha fatti senza Mogol, i 5 album bianchi con Panella usciti dal 1988 al 1994.
La tesi di Assante e di Barbarossa, espressa nel libro e in pubblico alla presenza di Mogol, è che il binomio di due geni ha prodotto in 15 anni canzoni memorabili. La mia tesi è quella che il binomio si è retto su un genio e un grande paroliere, grande quanto altri suoi colleghi, Bardotti, Pallavicini, Migliacci, Calabrese, Bigazzi.
Se guardate il filmato di quella serata su you tube, vi capiterà di ascoltare una canzone (L’aquila) nella versione di Barbarossa, i racconti di Mogol e la spiegazione dei testi di alcune canzoni. Infine, alla fine della serata (Mogol aveva lasciato la sala) avviene qualcosa di magico: alcune canzoni di Battisti vengono eseguite solo alla chitarra da un musicista bravissimo, Giandomenico Anellino. Insomma, alla fine di tutto potete capire molto facilmente se la mia tesi è esatta oppure se anche Mogol è un genio quanto Battisti.
La mia tesi la posso spiegare anche in un altro modo. “Senza Bernie Taupin non ci sarebbe Elton John. Lavoriamo insieme da lunghissimo tempo. Senza di lui il viaggio non sarebbe stato possibile“. Questa è una dichiarazione sincera fatta da Elton John sul suo paroliere. E’ chiaro che è così, ma per tutti quelli che nel mondo non conoscono l’inglese, non è vera. Le canzoni di Elton piacciono, le cantiamo, le sentiamo, le suoniamo, per la musica, i testi sono irrilevanti perchè non li comprendiamo.
Non è un segreto che in più occasioni David Bowie dichiarò Lucio Battisti come uno dei due autori di canzoni migliori al mondo (l’altro, per intenderci, è Lou Reed). Lo fece sulla base dei testi di Mogol? Non credo proprio. Battisti ha avuto due parolieri, in periodi diversi. A me, ad Assante e a tanti piacciono canzoni del primo e secondo periodo; alla maggioranza piacciono solo le canzoni di Battisti con Mogol. Battisti ha avuto un grande successo commerciale con Mogol. Da tutto questo si può dedurre che Mogol (novello Michelangelo: ho visto un angelo nel marmo e ho scolpito fino a liberarlo), sia un genio?