Abbiamo perso all’improvviso il prof. Emilio Vescio che ha insegnato nell’Ite De Fazio di Lamezia dove è stato per lunghi anni mio vice preside sino al suo pensionamento.
E’ stato quindi il lavoro che ci ha fatto conoscere e che ci ha consentito attraverso una giornaliera frequentazione di far nascere un’amicizia fatta di reciproca stima. A scuola il nostro rapporto è stato semplice, era basato sul fatto che lui si fidava di me e io mi fidavo di lui.
E qui mi fermo perchè ormai chi scrive per ricordare una persona scomparsa spesso finisce per parlare più di se stesso.
Sul suo lavoro a scuola potrei raccontare tanti episodi piacevoli o buffi, ma dovrei attingere al privato che ancora noi di una certa età teniamo ben distinto dal pubblico. Anche nelle poche frequentazioni fuori della scuola per noi il passato lavorativo ormai non esisteva più o era solo il motivo per rievocare qualche ricordo allegro. E’ stata una cosa bella perchè al sud spesso si finisce per essere tutta la vita rimuginanti, per rimestare sempre vecchie ferite. Dico questo perchè noi non siamo solo il nostro lavoro, che resta una parte, talvolta piccola, della nostra personalità ed esistenza. Talvolta si può essere insignificanti anche se si occupano i posti più importanti.
Emilio a scuola ha saputo relazionarsi con tutti con affabilità e serietà e tutti quelli che lo hanno conosciuto, dai colleghi agli studenti e ai genitori, lo ricorderanno per la sua misura e cortesia. Doti che lo hanno contraddistinto anche fuori della scuola o nella sua attività politica. E’ stato in fondo sempre un socialista, ma forse è meglio dire un vecchio socialista, quelle persone perbene di quando ancora non erano cominciati i tempi del rampantismo.
A me e agli amici per tanti anni sino ad oggi soleva inviare dei filmini che lui realizzava, dove poesie o foto della natura più bella o immagini artistiche si accompagnavano ad una colonna sonora che lui sceglieva con cura. In questi lavori che compendiavano i suoi interessi culturali e la sua sensibilità era racchiusa la sua personalità, anzi il messaggio che ha lasciato a tutti noi che gli abbiamo voluto bene. Per tanti anni ci siamo visti poco ma lui comunicava così, mandando i suoi filmini sempre diversi e accattivanti.
Posso confessare che guardandoli più di una volta ho pensato che in una scuola Emilio non avrebbe potuto essere ricordato come si fa di solito apponendo il suo nome ad una sala o ad un laboratorio. Per lui si sarebbe dovuto scegliere il luogo o lo scorcio più bello, chessò, un albero o un giardino. Perchè amava la bellezza dell’arte e della poesia, la buona musica e in questo mondo è passato lasciando a tutti noi la consapevolezza di aver conosciuto una persona speciale.
Io non so se dopo di noi ci sia un al di là, ma se c’è sono sicuro che Emilio troverà il modo da lassù di pensare a Rosetta, ai suoi figli, e a tutti quelli a cui ha voluto bene. Perchè, come sapevamo tutti, quando c’è bisogno Emilio c’è sempre.