Challengers di Guadagnino e’ un capolavoro?

“Straordinario Guadagnino, che attraverso il tennis ci immerge in un rave party orgasmico sull’eterna giovinezza, contro la forza di gravità della vita e del tempo che scorre inesorabile”.

Se prima di vedere il film leggerete le recensioni troverete soltanto fans sfegatati. Non essendo io uno di questi, il film mi e’ piaciuto per la sceneggiatura del drammaturgo Justin Kuritzkes e le musiche del duo premio Oscar Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network, Soul, Watchmen, L’amore bugiardo). Guadagnino e’ evidente non ama il tennis, lo sport e’ un semplice pretesto per sbizzarrirsi con la macchina da presa, arrivando a mettere la telecamera nella pallina o a far giocare irreali scambi ravvicinati da ping pong. Per sua fortuna reggono il tutto i tre interpreti del triangolo amoroso, una meravigliosa Zendaya e i credibili Mike Faist e Josh O’ Connor. Tanti gli echi cinefili che si assaporano, dal Truffaut di Jules e Jim a Bertolucci, ma Guadagnino qualcuno dice che si e’ formato soprattutto con Visconti e Zurlini. Sara’ colpa mia ma in questo vorticoso inno al desiderio giovanilistico non ho scorto molto erotismo.