L’Italia e’ il paese di Bengodi dove neppure le cose piu’ semplici possono farsi a vantaggio dei consumatori, anche se le forze populiste promettono graduidamende tutto. Arera, che dal 2007 ha accompagnato per mano i consumatori italiani verso l’era della liberalizzazione del mercato energetico, ancora una volta prova a dare l’addio alla vecchia bolletta, sostituita da uno “scontrino” di più facile lettura, in cui sia possibile individuare in modo più chiaro i costi di kWh e del metano al metro cubo, ma soprattutto per prevenire il possibile arrivo di una giungla di bollette diverse, che obbligano ogni volta ad una laurea in economia per capirci qualcosa.
“Stiamo provando a rendere ancora più evidente il costo del kWh della luce e metri cubi del gas – ha ammesso in un’intervista al Corriere della Sera il presidente di Arera Stefano Besseghini – perché è una componente variabile che ora si vede soltanto nelle bollette di dettaglio e non di sintesi. Vogliamo renderlo ben visibile perché il consumatore sia consapevole di quanto paga.
Un altro aspetto è quello dell’omogeneità nelle informazioni in modo tale che i consumatori possano confrontarle facilmente come quando fanno benzina. Quello a cui vorremmo arrivare è una sorta di scontrino dell’energia, sintetico e sostanzialmente uguale per tutti gli operatori. Stiamo dialogando con tutti gli stakeholder, comprese le associazioni dei consumatori. Ci sarà un secondo documento in consultazione a breve e pensiamo di approvare la delibera tra luglio e settembre a cui seguirà un periodo di adeguamento”.
Lo schema proposto dall’Arera prevede di semplificare al massimo, distinguendo tra la quota fissa, indipendente dai consumi, la quota di potenza e la quota variabile, quella che dipende dai consumi. L’idea dello “scontrino” nasce per evidenziare l’importo netto dovuto dal cliente, distinto dall’aggiunta di ricalcoli, servizi accessori, indennizzi, contributi di concessione e il canone di abbonamento televisivo.
La cosa sta diventando comica perche’ per la verita’ e’ dal 2010 che Arera ci sta provando, con varie e successive “direttive” che come sanno tutti i consumatori lasciano il tempo che trovano.
La direttiva del marzo 2010 diceva: Per facilitare il controllo dei consumi, della spesa e la lettura, verrà introdotto uno schema di bolletta più semplice e più chiaro, corredato di spiegazioni ed uguale per energia elettrica e gas. E’ quanto prevede la Direttiva per l’armonizzazione e la trasparenza dei documenti di fatturazione dell’Autorità per l’energia che si propone di rendere le bollette sempre più comprensibili e trasparenti, agevolando il confronto fra quelle per la fornitura di energia elettrica e quelle del gas.