(21 nov 24) L’operazione “Tolleranza Zero”, ideata e messa in campo dalla Regione Calabria allo scopo di arginare gli incendi, contrastare gli incendiari e i piromani, e monitorare il territorio attraverso l’utilizzo dei droni, diventa una buona pratica che la Protezione Civile nazionale vuole diffondere anche nelle altre Regioni Italiane.
«L’esperienza calabrese – ha sottolineato durante il suo intervento il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci – può diventare da esempio e stimolo per le altri Regioni».
L’operazione “Tolleranza Zero”, nata nell’estate 2022 e portata avanti anche grazie alla preziosa collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, ha visto inizialmente l’utilizzo sperimentale di 5 droni.
Considerando le ottime performance conseguite durante questa prima esperienza, nell’estate del 2023 la Regione ha poi impiegato 25 droni, mentre nell’estate 2024, quella appena terminata, sono stati utilizzati 28 droni.
La Calabria – che ha 650mila ettari di superficie boschiva, quasi il doppio della Sicilia, 4 volte in più rispetto alla Puglia – ha fatto registrare nel 2023 -54% di superficie complessiva andata in fumo rispetto al 2021, -70% se consideriamo solo la superficie boschiva.
Grazie all’utilizzo dei droni, la Regione Calabria nel 2024 ha avuto -77% di ettari di bosco andati in fumo rispetto al 2021: -45% rispetto al 2023; -14% rispetto al 2022. Il 58% degli incendi registrati in Calabria nel 2024 è stato di classe I (meno di 10 ettari bruciati). Solo il 3% di classe V (con più di 100 ettari andati in fumo). Questo perché attraverso l’uso dei droni i roghi sono stati individuati prima e, con l’ottimizzazione delle risorse operative sul territorio, si è potuto agire tempestivamente per non far degenerare gli incendi.
Nell’estate del 2023 grazie ai droni sono stati segnalati 245 incendiari e/o piromani, mentre nell’estate 2024 sono stati individuati e denunciati 394 incendiati e/o piromani.
(29 apr ’24) Non so davvero se dopo 2 anni e mezzo di Occhiuto alla Regione ci sia «una nuova percezione della Calabria» come ha detto il presidente della Regione nel corso della conferenza stampa convocata all’aeroporto di Lamezia Terme per illustrare il bilancio dei primi 30 mesi di governo regionale. Il governatore, secondo il resoconto di Luana Costa (laCnews), ha ripercorso le attività svolte partendo dalla spesa dei fondi Por e Fsc. «Quando mi sono insediato c’erano 2 miliardi non spesi, noi abbiamo colmato questo ritardo». Sempre sul pregresso ecco gli aeroporti, «Abbiamo trovato le risorse non spese per rifare tutti e tre gli aeroporti ma siamo partiti da questo primo modulo dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme perché quella orribile tenda che si offriva ad immagine della Calabria doveva essere distrutta al più presto e quindi ho chiesto a Sacal di accelerare e sono contento che anche i passeggeri ne siano felici». Tra le altre riforme citate il numero unico 112, Sorical, la riforma dei consorzi e delle politiche del lavoro e quella della Protezione civile.
Il presidente della Regione si è poi soffermato sulle procedure di acquisizione di Sacal, a seguito dell’avvio dell’iter di revoca della concessione da parte di Enac. «Oggi siamo già nelle condizioni di completare i primi lavori» – ha sottolineato aggiungendo che altri 70 milioni di investimenti sono previsti per lo scalo lametino. Altri interventi previsti anche all‘aeroporto di Reggio Calabria e Crotone.
Sul fronte del turismo il presidente della Regione ha poi annunciato ulteriori investimenti per nuove rotte con altre compagnie aeree. Stanziati fondi per 16 milioni di euro per la realizzazione di family hotel. Previsto fino a un milione di passeggeri in più entro fine ottobre.
Sanità
Aprendo il capitolo Sanità il presidente della Regione ha chiarito perché ha scelto di assumere il ruolo di commissario ad acta: «Per metterci la faccia sulle questioni più complicate, sulla sanità così come la depurazione anche a rischio di impopolarità».
Ha poi rivendicato 3.500 assunzioni, tra cui anche stabilizzazioni; l’arrivo di 274 medici cubani e di 60 ambulanze; la procedura di accertamento del debito. Si prevede poi la conclusione entro la fine della legislatura degli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide oltre che avviare i cantieri per quello di Palmi e Cosenza. L’auspicio è inoltre poi quello di innalzare i Lea di almeno il 30%. La sanita’ e’ il vero buco nero di Occhiuto. Siamo passati da un commissariamento che doveva essere breve ed efficiente a Decreti che hanno rafforzato i poteri del commissario. E ora stiamo andando verso l’ennesimo Piano operativo della sanità: 2025-2028. Lo “straordinario” insomma è diventato “ordinario”. Solo che il sistema del commissariamento puo’ essere superato se una buona volta la grande emergenza calabrese viene superata al di là dei colori politici facendo fronte unico a difesa del diritto alla salute dei calabresi. Occhiuto ci mettera’ pure la faccia ma la situazione della sanita’ calabrese resta misteriosa.
Basti pensare che i bilanci 2022 dell’Asp di Cosenza e di Reggio Calabria sono stati approvati da una legge prevista nel decreto Calabria che solo nella nostra regione prevede che si possano approvare senza avere quelli precedenti. Che per l’Asp di Reggio significa non avere approvato i bilanci 2013, 14,15,16,17,18,19,20 e 21. Per l’Asp di Cosenza 2018,19,20 e 21. La stessa legge prevede che li dovranno approvare tutti entro il 31 dicembre 2024.
Poi resta da chiarire quello su cui anche la magistratura sta indagando, ovvero la ragione per cui i dirigenti delle Asp calabresi hanno firmato transazioni con Bff Bank. Il sospetto è che sia stato messo in piedi un meccanismo per dragare risorse pubbliche. Infatti molti gruppi di factoring stanno facendo incetta di crediti a causa della disperazione di tanti imprenditori che non potendo piu’ aspettare di esser pagati dalle Asl sono costretti a cedere i crediti. La Bff bank ne ha rastrellati, fra le aziende sanitarie di Cosenza e Reggio Calabria, per un importo di 77 milioni di euro. Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia di un fornitore delle Asp calabresi che ha ventilato la scorretta concorrenza. Chi ha la giusta liquidità per aspettare e non ha problemi a pagare gli avvocati con l’acquisto dei crediti fa affari d’oro.
Capodanno Rai in Calabria per altri 2 anni
Ha poi annunciato l’estensione dell’accordo con la Rai per il Capodanno anche nel 2026. «Sarà festeggiato in Calabria per i prossimi due anni, fino al 2026». Se ha ragione qualcuno che dice sia costato tutto compreso alla Calabria 2ml, nel triennio fanno ben 6 milioni di cucuzze.
Quello che mi sento di dire di fronte a questo primo bilancio e’ molto semplice: Occhiuto, tranne che per la sanita’, si sta dimostrando il meno peggio tra i tanti suoi predecessori (da Chiaravalloti a Santelli) e/o politici calabresi. I problemi calabresi sono cosi’ terribili e incistati che un uomo solo non puo’ risolverli. Puo’ solo imboccare la strada giusta.
Mi astengo dall’approfondire il dossier sanita‘ sul quale non ho competenze neppure minime. Azienda zero forse e’ stato un gettare la palla in tribuna, la ricognizione del debito fa parte dell’annuncite, malattia mortale della politica italiana, per valutare le mosse di Occhiuto posso solo rilanciare la domanda fatta da Carlo Guccione: C’è un motivo per cui 10 regioni italiane sono riuscite in soli 3 anni ad uscire dal piano di rientro e la Calabria dopo 14 anni ancora no? Questo nonostante il Governo abbia licenziato ben 5 decreti recanti misure urgenti per risollevare la nostra sanità conferendo maggiori poteri e maggiori risorse al commissario ad acta. Non solo ma varando anche leggi controverse come quella che permette alle aziende sanitarie di approvare i bilanci anche in assenza di approvazione di quelli degli anni precedenti. Nonostante tutto questo abbiamo i Lea più bassi d’Italia.
I primi 30 mesi di Occhiuto possono essere compendiati con il titolo di un film del 1976 sullo scandalo Watergate “Tutti gli uomini del Presidente”. Ha mosso tutte le pedine che ha potuto sulla scacchiera, ha creato contenitori per un risiko immenso e li ha affidati a questo e quella.
L’irizzazione della regione Calabria da parte di Occhiuto (un estremista di sinistra ammiratore delle tesi della Mazzuccato non avrebbe osato fare di piu’) non e’ una scommessa, e’ la sua grande bomba ad orologeria. Ha fatto acquistare la Sacal, le Terme, la Sorical, poi ha accentrato su di sé funzioni che erano un tempo dei comuni come l’idrico e rifiuti, infine ha creato il Consorzio unico di Bonifica e Azienda zero. In parallelo sta tentando di costruire una sua “governance” per cui ha proceduto ad un carosello caotico dei dirigenti regionali che non ha eguali nella storia politica calabrese. Infine ha puntato su professionalita’ esterne per bypassare i dirigenti, ma qui la sfortuna si e’ accanita su di lui. Qualcuno, Profiti, e’ scomparso prematuramente, il colonello dei carabinieri Maurizio Bortoletti in veste di subcommissario alla sanità non e’ stato liberato dall’Arma, Carlo Maria Medaglia subito dopo la nomina all’Arpacal e’ stato arrestato cosi’ come l’ex economista grillino Minenna ora tornato assessore alle Finanze. Per non farla lunga sul carosello delle nomine (che resta la vera ossessione/scommessa di Occhiuto), al netto di scivoloni, leggerezza, casaccio, il cosentino si sta giocando tutto con queste fiches: Gandolfo Miserendino commissario straordinario di “Azienda Zero”; i due sub commissari Iole Fantozzi e Ernesto Esposito; la consulente Licia Petropulacos dall’Emilia-Romagna; tutti i nuovi direttori generali delle Asp; Maria Carmela Iannini all’Aterp; i dirigenti per un anno Giacomo Giovinazzo (Agricoltura), Roberta Porcelli (Stazione unica appaltante), Fortunato Varone (Audit), Tommaso Calabrò (Sanità), Roberto Cosentino (Lavoro), Domenico Pallaria (Forestazione). La new entry e’ Roberto Vitanza, magistrato presso il Tar Lazio-Roma, il quale supporterà Occhiuto “quale consigliere giuridico in materia di contenzioso amministrativo della Regione Calabria” In fondo, e qui si parra’ la tua nobilitate, prima che su idee e dossier Occhiuto si gioca tutto con le persone che ha scelto. Se ha scelto competenti, tutti ne avremo un beneficio compreso lui, se ha scelto male tutti ne saremo travolti compresa la sua reputazione.
Sulle condizioni del mare, sugli incendi estivi e sul turismo ci ha messo la faccia ma ancora non ha abbandonato il giochetto politicante di spendere tutto in propaganda (compreso Amadaeus e l’Anno che verra’). Il turismo si incentiva se tutti i soldoni che la Regione spende per l’appunto in propaganda li da’ non ai clientes ma ai turisti che vengono in Calabria, attraverso sconti sui soggiorni.
La questione “rifiuti” e’ l’altro dossier spinoso sul quale siamo all’anno zero. Infatti Occhiuto non ha detto una parola e lo capisco, perche’ intorno all’ammalato ci sono mille dottori e ognuno ha la sua personale diagnosi e cura. Se la provincia calabrese piu’ estesa, quella cosentina, non ha una sola discarica, questo illustra bene la politica Nimby (Not in My Back Yard, non nel mio cortile) che e’ l’unica praticata da tutti i territori calabresi. Il fenomeno di resistenza e di protesta contro opere di interesse pubblico (sino ai termovalorizzatori) ha anche connotati calabresi e meridionali per cui quel che ha saputo fare Masaniello De Magistris a Napoli (spedire la spazzatura a spese nostre all’estero) lo vogliono (sanno) fare tutti. L’unica cosa che so sull’argomento “rifiuti” e’ la seguente: un rimedio non dovrebbe escludere l’altro, per cui dovremmo avere in Calabria tutto, la differenziata ma anche le discariche, ma anche il termovalorizzatore e cosi’ via. Al contrario ogni medico vuole imporre la sua cura e intende escludere le altre, pertanto in questa cacofonia Occhiuto preferisce non profferir parola.
Insomma, Occhiuto mi sembra, come si scrive spesso di qualche alunno volenteroso, come uno che ce la sta mettendo tutta ma le carenze pregresse sono tante e tali che non si sa se riuscira’ a colmarle in parte per arrivare almeno ad una stentata sufficienza.
Sul dossier “Sacal” e’ chiaro che Cosenza ha inteso porre fine ad uno storico predominio catanzarese sull’aeroporto, aprendo ad altre realta’ (Reggio e Crotone). Il fatto e’ che mancando esperti calabresi in grado di affrontare anche questo dossier con una adeguata visione industriale nazionale e internazionale, sull’aeroporto lametino si discute sempre e solo di pinzillacchere tipo il nome dello scalo o la stabilizzazione dei precari.
Occhiuto e’ volenteroso, s’impegna, vorrebbe esser pragmatico, ma sa bene che i voti si ottengono accontentando categorie e gruppi di interesse. Anche i suoi oppositori hanno categorie e gruppi di riferimento dei quali perorare la causa, e questa in estrema sintesi e’ la tragedia politica calabrese. In fondo lo stesso Pd la cosa piu’ grave che contesta ad Occhiuto e’ l’autonomia differenziata imposta dal governo di centrodestra. Vedremo se Occhiuto ha l’ambizione di far battaglia dentro Fi per bloccare o migliorare l’autonomia differenziata in nome di un partito moderato che non si mischia con fascisti e ultra’ estremisti di destra.
Al di la’ delle rispettive bandierine da sventolare in periodo elettorale non ci sono neppure tre, quattro punti programmatici concreti super partes che uniscano destra e sinistra per salvare i calabresi, i quali abbiamo un reddito medio lontano da quello dei liguri (31586 contro 26322, eppure le due regioni hanno la stessa orografia, mare e Aspromonte, noi abbiamo in piu’ la Sila) e una vita media piu’ breve di un anno e mezzo rispetto a quelli che abitano al Nord, a causa di mafia e politica clientelare inconcludente. I dati della migrazione sanitaria che ammontano a circa 280 milioni l’anno certificano che per curarti in Calabria devi avere i soldi.