(15/2/24) La C News Nuove rotte Ryanair in Calabria, il sindaco Mascaro: «Nessun depotenziamento dell’aeroporto di Lamezia»
Il primo cittadino plaude all’aggiunta del collegamento per Valencia all’offerta di voli. E ribadisce: «Ciò che conta è il fatto che lo scalo mantenga inalterate le proprie tratte» (di Sonia Rocca)
(Stretto web) Ottime notizie per l’Aeroporto di Reggio Calabria, che ha iniziato il 2024 nel migliore dei modi. Assaeroporti, l’Associazione Italiana dei Gestori degli Aeroporti del nostro Paese, ha pubblicato i dati ufficiali del traffico di tutti gli scali riferiti al mese di marzo 2024 con il parziale progressivo dei passeggeri annui. Abbiamo quindi il totale del primo trimestre dell’anno, e i dati sono davvero eccezionali per lo scalo dello Stretto.
Il traffico dei passeggeri tra gennaio, febbraio e marzo, infatti, al Tito Minniti di Reggio Calabria è aumentato del 28% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. E’ l’Aeroporto che cresce di più in tutta l’Italia del Sud, e tra quelli che crescono di più in assoluto in tutto il Paese. In termini percentuali, hanno fatto meglio soltanto 5 aeroporti e cioè Olbia (+37,8%), Trieste (+37,0%), Roma Fiumicino (+30,7%), Firenze (+30,4%) e Ancona (+30,3%). Ma il dato più importante è che Reggio Calabria cresce in controtendenza rispetto agli altri scali calabresi, entrambi in Calo (Lamezia -10%, Crotone -5%) confermando le attenzioni della Sacal e della Regione Calabria per l’Aeroporto reggino.
I dati dei passeggeri del primo trimestre 2024 in tutti gli Aeroporti di Calabria e Sicilia
Catania 2.244.615 (+12,4%)
Palermo 1.443.747 (+10,5%)
Lamezia Terme 471.416 (-10,1%)
Trapani 98.633 (-28,6%)
Reggio Calabria 74.386 (+27,9%)
Comiso 26.693 (-49,0%)
Crotone 34.319 (-5,4%)
Lampedusa 25.011 (+11,6%)
In termini assoluti i dati dello scalo reggino sono ancora molto bassi, ma per capire l’andamento è più importante la percentuale che testimonia la differenza rispetto allo scorso anno. Rispetto all’elenco bisogna precisare che l’Aeroporto di Trapani è stato chiuso al traffico per più di tre settimane, dal 25 febbraio al 16 marzo, per lavori sulla pista. In ogni caso, la performance di Reggio Calabria è davvero eccezionale: in proiezione significa essere già a 300 mila passeggeri annui, cioè in ulteriore aumento rispetto allo scorso anno, ma questo dato è molto al ribasso per due motivi principali: innanzitutto questi dati non comprendono l’arrivo dei nuovi voli di Ryanair che hanno iniziato a collegare l’Aeroporto reggino da fine aprile con 8 destinazioni nazionali e internazionali. Sarà uno shock in termini di passeggeri che farà ulteriormente aumentare il traffico proprio da aprile in poi, in modo davvero considerevole. Inoltre il primo trimestre dell’anno è sempre, storicamente, quello con il minor numero di passeggeri rispetto al periodo primaverile, estivo e autunnale-natalizio, in cui ci sono sempre più viaggiatori.
E’ quindi più che verosimile, diremmo banale e scontato, attendersi che l’Aeroporto di Reggio Calabria già in questo 2024 possa ritornare a ridosso dei suoi record assoluti, per poi superarli agevolmente nel 2025 quando – con questo scenario – non è difficile pensare di poter raggiungere addirittura 1 milione di passeggeri, dato senza precedenti nella storia dello scalo reggino.
Il merito di tutto questo è ovviamente della Regione Calabria che con Occhiuto ha deciso di invertire la rotta e puntare seriamente sull’Aeroporto dello Stretto con l’arrivo di Ryanair, nonostante le inefficienze della città che fa acqua da tutte le parti e ancora non ha fatto nulla – con i suoi enti locali e le associazioni di categoria – per intercettare questo straordinario flusso turistico. E invece a Reggio c’è qualcuno che, a fronte di questi fatti concreti, blatera di “spot elettorale“: è proprio vero che questa città non ha mai voluto bene a se stessa.
A Reggio un Focus sul futuro degli aeroporti calabresi
L’arrivo della compagnia Ryanair allo scalo di Reggio Calabria, il più dimenticato dei tre scali regionali, ha riacceso la necessità di rilanciare il turismo anche per garantirne la sostenibilità (di Germano Longo, 22/2/24)
Sono in molti a stupirsi, scoprendo che la Calabria possiede ben tre aeroporti: Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. Eppure, secondo un’indagine Istat di qualche mese fa concentrata sulla vicinanza degli italiani alle infrastrutture, il 53% dei calabresi per poter prendere un volo deve mettere in conto spostamenti anche superiori a un’ora.
È anche di questo, insieme al futuro del sistema aeroportuale calabrese, che si è discusso nel corso del convegno “Il sistema aeroportuale dello Stretto: quale futuro?”, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e ospitato presso la Sala del Lampadari di Palazzo San Giorgio, a Reggio Calabria. L’occasione, l’approdo della compagnia lowcost irlandese “Ryanair” allo scalo “Tito Minniti” di Reggio Calabria, con 10 rotte previste in tutta la Calabria e 8 concentrate su quello di Reggio. Un arrivo da più parti da segnare come il giro di boa nel processo di rilancio della crescita turistica della Regione e della città, insieme all’Alta Velocità e alla valorizzazione del porto di Gioia Tauro.
“Il passato recente – ha spiegato Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia – è un po’ triste perché aver lasciato l’aeroporto storico di Reggio Calabria per quasi due anni dopo la pandemia con un solo volo per Roma, mentre gli altri aeroporti si sono sviluppati, è stato qualcosa di increscioso. Un recente rapporto dell’Assaeroporti ha stabilito che in Italia ci sono stati 200 milioni di passeggeri nell’ultimo anno, trenta milioni in più della Francia. Questo perché il viaggiatore italiano, soprattutto del Mezzogiorno, viaggia in funzione dei bisogni, per tornare alle radici, trovare i parenti, per motivi di lavoro o sanitari. Non bisogna perdere questa occasione unica nella storia della nostra regione, con un ammontare di risorse finanziarie superiore a quelle del famoso Piano Marshall, che fa giungere in Calabria in aggiunta ai Fondi PNRR, anche i Fondi Europei di Sviluppo e Coesione del prossimo quinquennio. Oltre agli investimenti fondamentali nelle infrastrutture, bisogna investire sul capitale umano (competenza, esperienza e formazione), specialmente sui giovani e sulle donne. L’importante investimento di Ryanair su Reggio Calabria, in questa fase così interessante per lo sviluppo del territorio, rappresenta un punto di partenza molto significativo. Faccio i miei complimenti al presidente Occhiuto per quanto fatto e, adesso, ritengo necessario intervenire sull’aeroporto di Reggio in modo intelligente. È l’offerta che fa la domanda. È arrivato il momento di mettere le ali all’aeroporto di Reggio Calabria. Proprio per questo auspico che i vertici di Ita Airways estendano il servizio attuale, introducendo più rotte su Reggio Calabria da Roma e Milano. Il futuro inizia oggi”.
Dei tre scali aeroportuali calabresi, il più attivo è quello di Lamezia Terme, con un traffico passeggeri che nel 2023 ha superato i 2,8 milioni di passaggi. Quello di Crotone, nato come aeroporto militare, è attivo soprattutto d’estate, mentre quello di Reggio Calabria, l’aeroporto dello Stretto, è storicamente il più dimenticato dei tre.
Primo passaggio del rilancio, che trova d’accordo tutti gli stakeholders, la necessità di riprogrammare l’immagine turistica della Regione, consapevoli che un bacino di un milione e seicentomila residenti “Difficilmente potrà garantire la sostenibilità dei tre aeroporti – ha ricordato Santo Biondo, segretario regionale Uil Calabria – per cui la Regione dovrà promuoversi nel mondo e attrarre nuovo turismo per questa terra dalla grande potenzialità”.
“Lo scalo di Reggio Calabria può essere l’aeroporto capace di attrare l’utenza della Sicilia orientale e Ryanair ne è convinta. Siamo solo all’inizio e bisogna lavorare affinché anche le altre compagnie possano partire ed atterrare da Reggio. Questa è una vittoria di tutta la Calabria e la provincia di Reggio ha attrattori di sviluppo che possono essere importanti per altre province”, è il commento di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.