La Regione Calabria, si legge sul Lametino, ha pubblicato un cosiddetto avviso di “preinformazione” per la comunita’ rom. In particolare, con una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro, la Regione chiede l’attivazione di laboratori didattici e creativi nelle classi, orientamento e supporto alla ricerca di lavoro, un percorso per favorire la conoscenza delle opportunità e della burocrazia per rom che volessero promuovere forme di auto-imprenditoria, oltre che laboratori socio-sanitari per i nuclei familiari.
Come si vede trattasi di fuffa, laboratori come quelli che gia’ non funzionano nelle scuole rivolte agli studenti, navigator o tutor per il reddito di inclusione o di cittadinanza falliti nei centri per l’impiego, corsi professionali che prendono in giro disoccupati o giovani che hanno abbandonato la scuola.
In generale e’ difficile credere che le chance occupazionali nel settore dei servizi di una persona, mettiamo di quarantacinque anni, migliorino grazie a un corso di carattere “generalista“ della durata di un paio di settimane, in un mercato dove per un eventuale e analogo posto si candidano giovani neolaureati (con esperienze anche all’estero) che possono entrare in azienda con uno stage di sei mesi a 400 euro.
Ovviamente, le chance per il quarantacinquenne di trovare lavoro sono estremamente basse e i corsi sono praticamente inutili o al massimo paragonabili a un “hobby”.
Eppure abbiamo “una montagna di soldi per aiutare i disoccupati a ritrovare lavoro. Si chiama progetto Gol, Garanzia occupabilità lavoratori: 4,4 miliardi da spendere entro il 2025, più 500 milioni dai fondi React Eu. Mai visto niente del genere. In cambio la Ue ci chiede di aiutare 3 milioni di disoccupati a trovare un posto, di questi 800 mila sono collocabili solo passando da un corso di formazione professionale, e proprio sulla formazione verrà spesa la maggior parte dei soldi. A occuparsene, da sempre, sono le Regioni perché conoscono il loro territorio e sanno di cosa c’è bisogno. Nella realtà nessuno si è mai preoccupato di far coincidere la domanda con l’offerta: si sfornano parrucchieri, estetisti e chi fa unghie gel dove servono camerieri; addetti alla segreteria dove servono operatori della logistica e addetti alle pulizie. Lo scorso anno sono stati suddivisi i primi 880 milioni tra le Regioni, che attraverso i loro centri per l’impiego, si sono presi in carico 709 mila disoccupati. A fine dicembre 2022 dovevano essere formate 160 mila persone. Nemmeno una”. (Milena Gabanelli, 2023).
Propongo per finire un altro calcolo. A marzo 2024 ci hanno dato questi numeri: nel ghetto vivono 96 famiglie per un totale di 411 anime. Se gli 8 milioni li dessimo per intero alle famiglie, otterrebbero 83mila a nucleo. Invece di donarli a chi dovrebbe fare laboratori, orientamento e supporto, i beneficiari sarebbero molto piu’ contenti di abbandonare Scordovillo per il tempo in cui si costruiscono 120 alloggi.