Non vado mai sui social perche’ e’ tempo perso, le discussioni non fanno altro che stimolare i contro, gli anti, ad intervenire. Ma vorrei riportare alcune osservazioni che hanno fatto a Luigi Marattin, economista e parlamentare di Italia Viva, sulla patrimoniale dello 0,1 per cento che Luigi Morassut del pd ha proposto. Il termine “patrimoniale” e’ come il drappo rosso per i tori, e’ la barriera che separa in Italia riformisti ed estremisti. Questi ultimi la considerano necessaria, giusta, sacrosanta, benedetta, come se potesse servire a sanare i conti pubblici italiani. Si legga adesso un piccolo stralcio della discussione (ho omesso gli interventi piu’ corrivi):
Luigi Marattin A parte le stime di gettito del tutto fantasiose, a parte che quelle ricchezze sono già tassate (e in certi casi pure un sacco) , a parte che due terzi della ricchezza dei più facoltosi è mobiliare (e quindi con un click ti saluta e se ne va)… ma è possibile che per il Partito Democratico il primo pensiero sia sempre introdurre nuove tasse?!?!?!
Altri È meraviglioso sentirla parlare come un leghista!
Altri C’è solo una cosa da fare ed è una seria lotta all’ evasione e all’elusione fiscale e non mi pare che lei né altri l’abbiano mai fatta, considerato che, l’evasione fiscale, viaggia su numeri costanti da anni. Pagare tutti pagare meno. L’evasore fiscale è un parassita
Altri E lei cosa consiglia in alternativa? Toccare le pensioni e gli stipendi fermi al palo da oltre 10 anni?
Altri praticamente la sua ricetta è NON Prendiamo soldi ai ricchi altrimenti vanno via. = fottiamo sempre i pensionati ed i lavoratori dipendenti. e se il gettito è basso tagliamo i servizi. Così avete distrutto lo stato sociale.
Altri La “tassa patrimoniale” era semplicemente la rivalutazione catastale che il Governo Draghi stava portando avanti
Poi si sono svegliati M5S e Lega e hanno deciso di affossarla
E con chi è alleato il M5S?Ma con il PD ovviamente
Altri Lui’, la Francia ha una patrimoniale che porta allo stato intorno 4,6 miliardi annui. La pressione fiscale in Francia è del 48% media. La popolazione francese aumenta e non diminuisce.
Altri Al massimo avrebbe più senso destinare il gettito al fondo ammortamento debito. Ma usare il gettito di una patrimoniale per altra spesa è assurdo: è contro la logica dell’imposta straordinaria (come la definiva Ricardo)
Altri Poi nel titolo si legge che auspicano un prelievo dello 0,1%, quando quello in essere sui patrimoni finanziari è dello 0,2%. Si tratta quindi di una riduzione delle imposte, non di un aumento. Manco una googolata….Ed io elettore di centrosinistra dovrei votarli pure?
Ecco un estratto della discussione interminabile che si legge su X. Di cosa si sta discutendo? Sulla introduzione di una patrimoniale? No, di nulla. Si discute sul nulla. Come uno fa osservare infatti lo 0,1% su patrimonio di 5mln uguale 5000 euro. Direi che scappare dall’Italia sarebbe la soluzione scontata. Come potrebbe sopravvivere con 4995000? Che se poi è pure parlamentare con c/c in ISP interesse 5% netto 3,65 su 4995000, € 182317,5
Il commento migliore e’ questo: Non vogliono digitalizzare il catasto, e neppure incrociare i dati a disposizione, paventano il pericolo A.I. perchè potrebbe trovare evasori, ma allora sono proprio stupidi. In Italia devono anziché copiare VW golf, fare la Multipla, guai copiare dagli stati virtuosi.
Vorrei infine fare un altro esempio per dimostrare come ogni discussione puo’ essere inutile se non si chiariscono alcuni presupposti di metodo. Prendiamo il tema poverta‘, anch’esso un’altra barriera che separa gli estremisti di sinistra dai riformisti. Gli estremisti devono sempre per forza, per proporre le loro solite politiche redistributive (tipo la patrimoniale), affermare che la poverta’ stia aumentando. Ora la poverta’ statisticamente si misura con vari indicatori. Secondo Massimo Baldini, professore di Politica economica, Università di Modena-Reggio Emilia, oggi abbiamo un indicatore, quello che domina la scena, che dice che la povertà sta aumentando, mentre quasi tutti gli altri dicono il contrario. Ciò pone almeno due problemi. Uno è di tipo metodologico: l’abbondanza di dati e misure sulla povertà è utile per aiutare a capire un fenomeno così variegato, ma a volte rischia di rendere difficile capire cosa sta accadendo e può fornire argomenti sia a chi è convinto che le cose stanno peggiorando sia a chi vede il bicchiere mezzo pieno.
L’altro problema riguarda la relazione tra povertà, andamento dell’economia e politiche redistributive. Se la povertà continua a salire quando il pil cresce, allora serve che la politica si attivi per redistribuire ancora di più a chi non ce la fa. Se invece la povertà scende quando il pil aumenta, allora più che rafforzare le politiche redistributive – che restano essenziali per una parte della società compresi i lavoratori a basso reddito – bisogna sostenere la crescita economica se vogliamo ridurre ancora la povertà.