Sono finalmente arrivate le elezioni europee. Sono molte le voci pubbliche che gareggiano nel rivendicare “la pace” come la questione decisiva, per la quale chiedono il voto. Platealmente dispersi. Lo fanno i Cinque stelle, una perfetta somatizzazione politica dell’ipocrisia, passati dal Superbonus alla Pace. Lo fa l’alleanza di Verdi e Sinistra, che ha sempre più sacrificato altri temi a quello del ripudio delle armi all’Ucraina – disarmare Putin, non sono fatti suoi. Lo fa lo stentoreo Tarquinio che ha preso il passaggio sul torpedone democratico, dopo averlo trattato con altri (Cecilia Strada ha un altro retroterra). Lo fanno Santoro e i suoi, cui evidentemente non bastava accasarsi con altri aspiranti titolari dell’impegno pacifista, a costo di sprecarne e comunque di sparpagliarne i suffragi. E si sgola a farlo Salvini, di ritorno sulla Piazza Rossa. Al servizio della pace, e viceversa: la pace a doppio servizio.