A Siderno il leader del M5Stelle ci ricorda perfettamente cosa sia il populismo e cosa vuole: “Vogliamo un’Europa che investa sulla sanita’ e sul lavoro e non sulle armi”. Come ha scritto Adriano Sofri, rivendicano la pace i Cinque stelle, una perfetta somatizzazione politica dell’ipocrisia, passati dal Superbonus alla Pace.
Intervistato da Famiglia Cristiana, come ci ricorda Francesco Cundari, il generale Fabio Mini dice chiaramente una cosa che in tanti lasciano spesso implicita: «Non possiamo più pensare che l’attore fondamentale di questa guerra sia l’Ucraina». Mostrando peraltro, almeno in questo, un’elegante modestia, perché lui obiettivamente non pare averlo mai pensato. In ogni caso, questo è il sottotesto di tanti discorsi sulla «guerra per procura» e simili disquisizioni geopolitiche. Al fondo il ragionamento è semplicissimo e suona più o meno così: c’è questo problema della Russia che ha invaso l’Ucraina e continua ad avanzare, bombardare i centri abitati, spedire i residenti delle zone occupate nelle camere di tortura o direttamente nelle fosse comuni, rapire migliaia di bambini. È un problema enorme, perché la Russia è anche una potenza nucleare, e cercare di fermarla è ovviamente rischioso. Ma se solo smettiamo di preoccuparci dell’Ucraina, se la togliamo proprio dal quadro, se ci diciamo una buona volta che «il vero conflitto è quello che oppone Stati Uniti ed Europa alla Russia», ecco che tutto diventa semplicissimo. Nel giorno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario dallo sbarco in Normandia, l’intervista del generale Mini è una lettura davvero istruttiva. Una «analisi strategico-militare» che abbiamo la possibilità di leggere e discutere liberamente anche perché, grazie al cielo, allora gli Stati Uniti fecero una diversa valutazione.