Una deliziosa (al cinema e su Netflix) action comedy del texano Richard Linklater (1960) (Boyhood e Apollo 10 e mezzo ) con Gary Powell che e’ un docente universitario di filosofia ma anche un collaboratore per aiutare la polizia ad incastrare chi assolda killer a pagamento. Costretto il protagonista a recitare varie parti in commedia (quindi si riflette anche sul recitare nel cinema), e a travestirsi, l’intero film diventa un trattato sulla incessante ricerca umana di una identita’ che ci soddisfi, con sullo sfondo una domanda cruciale: se ti comporti “come se” fossi chi vuoi essere, riesci a diventare una persona diversa da quella che sei? E poi, cosa è lecito e cosa no? In Hit Man ” uccidere è la regola che sorregge l’intera struttura narrativa e non per forza bisogna impugnare la pistola: si elimina ogni giorno una parte di sé, per compiacere gli altri, per amarsi un po’ di più, per adeguarsi al mondo. L’omicidio trascende persino dalla violenza, tramutandosi in civilizzazione, in azione necessaria all’evoluzione della specie”.
Un film che parte dal “Vivere pericolosamente“, l’insegnamento di Friedrich Nietzsche, e lo fa in maniera divertente e anche sensuale grazie alla bellissima Adria Aryona. Insomma, il  dilemma per tutti e’  vivere senza riserve, con il coraggio necessario a cascare nei meandri dell’es e del super-io freudiani; ma anche il coraggio di riconoscersi e accettarsi o di aderire completamente a ciò che si vuole essere o che si deve essere. Il protagonista Glen Powell si e’ scritto addosso un ruolo magnifico insieme con Richard Linklater  basandosi su un articolo scritto da Skip Hollandsworth e pubblicato sul magazine Texas Monthly. Ecco che quando un film e’ scritto bene diventa un meccanismo perfetto, riesce a trattare temi filosofici con un tono leggero che ti intriga sino alla fine. C’e’ anche nei magnifici dialoghi una, per me, interessante definizione dell’amore: Siamo tutti un po’ incasinati; basta trovare uno che e’ incasinato nel modo che ti piace. O che almeno completa il tuo incasinamento.