In questi caldissimi giorni chi segue la politica puo’ agevolmente rendersi conto della storica differenza tra essere un Politico nel senso di “statista” oppure un politicante come la maggior parte di quelli che vivono con e attraverso la politica non essendo capaci nella vita di far null’altro. Qualche esempio dimostra quanto sto dicendo. Cominciamo dal piu’ importante di tutti, il presidente americano Biden, che ancora non lascia nonostante sia ormai in tutto il mondo considerato uno zimbello a causa del suo evidente disfacimento fisico. In Italia basta guardare l’imitazione di Crozza, preceduta da un filmato che riassume tutte le sue cadute, per capire che un uomo potente che presiede la prima potenza del mondo dovrebbe, se fosse uno statista, non porre se’ stesso davanti agli interessi di una nazione ma esattamente il contrario. Per il bene degli americani Biden avrebbe gia’ dovuto lasciare per consentire ai democratici di trovare un sostituto in grado di battere Trump. Questi a sua volta e’ il tipico politico fazioso ambizioso e di parte: come Berlusconi, o Orban, e potrei continuare con migliaia di esempi sino a Hitler e Mussolini, e a tutti i dittatori (dall’antica Roma ad oggi) che seguono soltanto il proprio superomismo senza considerare il bene superiore della nazione che a parole giurano di servire. Ma anche Giorgia Meloni non ha capito cosa significhi essere premier di un grande paese. Invece continua ad agire come capopartito anche sul contesto internazionale confondendo piani diversi e sacrificando i nostri interessi nazionali sull’altare della propria “coerenza” strettamente ideologica e di parte. Un altro che in questi giorni ha avuto modo di mettere in luce la sua natura e’ Renzi, ormai incapace di anteporre gli interessi dello stato italiano al suo semplice status e al suo portafoglio. Come scrive Filippo Ceccarelli ” Renzi adora i segni del lusso e i miliardari”. Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda.” La rana gli rispose “Fossi matta!” Poi ci ripenso’, si fido’ e mal gliene incolse… La favola della rana e dello scorpione è un racconto tradizionale che verte sull’immutabilità degli istinti degli individui.
Renzi e’ un altro politico che ci ha messo alcuni anni per svelarsi davvero, per mostrare la sua vera natura, come nella favola. Oggi tutto e’ diventato molto chiaro, non e’ un inaffidabile, uno spergiuro, un voltagabbana come lo ha descritto un suo simile, Travaglio, lo muove solo una grande avidita’, la pecunia e’ la molla che lo fa saltare, che lo fa agire. Per alcuni (Berlusconi, Craxi, Mussolini, Hitler) l’istinto, il punto debole, e’ il sesso, per altri l’avidita’, c’e’ sempre un perno intorno a cui si muovono le vite dei politici che solo in rari casi la storia ci ha insegnato sono riusciti ad anteporre il bene superiore della loro comunita’ a quelli personali (o del loro cerchio magico).
Insomma, a ciascun leader di partito ogni iscritto per prima cosa dovrebbe richiedere: farai sempre il bene del nostro partito oppure innanzitutto il bene del nostro popolo?
Se ci avete fatto caso, soltanto dopo ogni elezione l’eletto proclama: saro’ da oggi il sindaco, il presidente, di tutti, di quelli che mi hanno votato e anche di quelli che non lo hanno fatto. Troppo facile dirlo una volta eletti, il difficile e’ farlo prima di essere eletti.
Non e’ un caso che la nostra costituzione per i parlamentari eletti prescriva che devono svolgere il proprio incarico senza vincolo di mandato. In realta’ ogni grande politico ( pochissimi nella intera storia umana) riesce sempre ad agire per un bene superiore all’interesse della propria parte (quindi e’ superpartes) ed anche al proprio interesse familiare (il tengo famiglia italiano). In genere pero’ ogni politico come uno scorpione qualsiasi segue il suo istinto, la sua vera natura. Ecco perche’ e’ necessario saper riconoscere gli statisti e affidarsi solo a loro.