Perche’ non dire “ho fatto una cover di un brano francese”?. No, Paoli e’ un altro che si e’ intestato il suo piu’ grande successo commerciale non dicendo la verita’ Perche’? A voi la risposta. Ricordate anche che in eta’ matura e’ stato presidente della Siae e intendeva tutelare gli autori. Poi nel 2015 si dimise per le polemiche scatenate dopo la scoperta di un suo conto in Svizzera di 2 milioni di euro. Soldi ricevuti in nero – secondo gli inquirenti.
(MUSICALMIND 10/6/2019) Facciamo un gioco? Provate ad ascoltare Le Rock De Nerval di Serge Gainsburg. Che canzone italiana vi ritorna in mente? Ebbene sì proprio lei, una delle canzoni più conosciute dagli italiani: Sapore di mare. Il brano di Gino Paoli, per l’occasione accompagnato dall’orchestra di Ennio Morricone, viene pubblicato dalla RCA italiana (P 45- 3204) nel 1963 mentre Serge Gainsburg pubblicò il suo Le Rock De Nerval ben due anni prima all’interno dell’album L’Etonnant Serge Gainsbourg (Philips B-76. 516.R). L’artista francese per il testo del brano si rifece ai versi del poeta ottocentesco Gèrard De Nerval presenti all’interno dell’opera comica Piquillo (dall’atto 1, scena 5) mentre per la musica (alla Paul Anka) alla 50 progression – una sorta di stile musicale che coniuga l’energia del rock and roll con i tratti melodici del doo-wop. Bisogna dire che una diversità tra i due brani però esiste ed è la tonalità. Nel brano originale Le Rock De Nerval è Do maggiore mentre in Sapore di sale si tratta del MI maggiore. In entrambi i casi il tempo è in 6/8, un tempo di chiara derivazione blues. Dietro a tutto ciò una logica c’è. Facciamo un passo indietro.
Gino Paoli a fine anni ’50, primi ’60 è già innamorato della musica francese. Un esempio è il film di Andrè Cayatte, Nous sommes tous des assassins (Siamo tutti assassini) del 1952 dove il protagonista, René Le Guen, è interpretato da Marcel Mouloudji, cantautore francese di protesta, di origini algerine. Nel film vengono eseguite due canzoni: Si tu l’imagines (singolo firmato J. Kosma e R. Quesneau con Mouloudji avec Andrè Grassi Et Son Orchestre, edito anche in Canada su Columbia) e Un Jour tu verras (composta da Georges Van Parys e Marcel Mouloudji), quest’ultima canzone verrà in seguito ripresa dallo stesso Paoli nel suo primo omonimo album (ottobre 1961). Il titolo è francese ma il testo in italiano è di Enzo Luigi Poletto. A giugno 1962 Gino Paoli pubblica un 45 giri con la cover di un pezzo di Charles Aznavour, Il faut savoir che nella sua versione diventa Devi sapere e sul retro Non andare via (Ne me quitte pas,di Jacquel Brel). In pratica una vera e propria folgorazione per la musica francese.
Tornando a Sapore di sale facciamo parlare lo stesso Gino Paoli: al Cantagiro del 1963 arrivai ultimo, non ero accettato dalla gente, segno che la mia antipatia costituzionale era emersa interamente. Poi la canzone si mette in moto credo da sola e diventa un grandissimo successo. In verità al Cantagiro, Paoli si classifica nelle prime posizioni! Inoltre dichiara, in diverse interviste, di aver composto il brano nel 1962 a Capo D’Orlando, in provincia di Messina. La RCA crede nel brano e nell’artista, appena portato alla RCA da Nanni Ricordi, e mobilita il suo migliore staff per registrarlo: Italo Lilli Greco alla produzione, Ennio Morricone all’arrangiamento ed al sax il jazzista argentino Gato Barbieri. La miglior promozione al disco la farà, inconsapevolmente, l’autore stesso tentando il suicidio l’11 luglio 1963. Due giorni dopo il 45 giri è già al 13° posto, per poi piazzarsi in Top Ten fino a novembre.