In questi giorni il calcio ha presentato una novita’ che e’ la scomparsa dei raccattapalle. Vale la pena riflettervi sopra se e’ vero che il calcio e’ una metafora per il nostro sistema politico. Lungo tutto il campo di gioco vengono sistemati dei palloni e sono i giocatori stessi a poterseli prendere senza aspettare che ci sia un ragazzino che glieli porga. Con questa semplice fesseria si sono recuperati svariati minuti di gioco e tutti ci chiediamo come mai una novita’ del genere, che e’ solo una regola non una novita’ tecnologica come il Var, non sia stata assunta 30 anni fa?
Per questo considero il calcio una metafora, e’ un gioco collettivo che dimostra come gli uomini riescano a modificare le proprie abitudini, finanche i propri riti a condizione che lo vogliano.
Per esempio, ancora non si accetta di instaurare il tempo effettivo che renderebbe inutili tutte le perdite di tempo e le truffe dei giocatori che si buttano a terra per ogni carezza ricevuta. Anche qui non occorre un congegno da ingegnere tipo Var ma un cronometrista che stoppa l’orologio quando il gioco si ferma e lo attiva di nuovo quando riprende. Con tale novita’ cancelleremo truffatori e recuperi lunghi, discrezionalita’ arbitrale e magari il tempo effettivo potrebbe scendere a 80 minuti (2 tempi di 40 minuti l’uno).
No, qui le resistenze degli arbitri sono al momento insuperabili. Solita questione di potere, in gioco.
Accenno infine ad un’altra novita’ che ha cambiato sotto i nostri occhi il giocattolo senza che molti ancora se ne siano accorti. Mi riferisco alle sostituzioni sino a 5 giocatori per partita (post pandemia, dal 22/23) .
Dal 1965, con regole e tempi diversi da nazione a nazione, si iniziarono a permettere i cambi nei vari campionati, prima solo per i giocatori infortunati, poi anche per ragioni tattiche. Nel 1988 si passò a due avvicendamenti, che divennero tre dal 1995.
La novita’ ha pian piano trasformato il “piano gara’ degli allenatori i quali sono stati costretti a ragionare in modo molto diverso dai vecchi colleghi che usavano decidere chi fossero i titolari e chi le riserve. Le sostituzioni, ormai essendo decisive sul risultato e le panchine essendo importanti quanto le squadre titolari, hanno cambiato in profondita’ il gioco senza che nessuno se ne accorgesse. Anche perche’ ancora si vedono proteste plateali dei giocatori sostituiti a riprova che il vecchio mondo resiste e la cultura stenta ad adeguarsi ad ogni novita’ di qualsiasi tipo e forma. Il calcio con le 5 sostituzioni in realta’ e’ cambiato profondamente perche’ le squadre sono ora composte da 16 titolari e non piu’ da 11, e i subentranti nel corso del gioco sono decisivi nel cambiare gioco e risultato finale. Chi segue da tempo il calcio sa che ci sono sempre stati giocatori non in grado di reggere i 90 minuti ma capaci di prestazioni adeguate per un tempo minore. Voglio fare solo due esempi su migliaia e li traggo dai miei ricordi anni settanta. C’era una raffinata mezzala del Bologna, poi diventato anche allenatore, Colomba, il quale tutti sapevano che reggeva 60 minuti e quindi nel calcio di una volta giocava ad intermittenza: faceva due partite intere, poi due le saltava e cosi’ via. Anche nelle serie minori il mio amico Tonino Vitale che gioco’ nella Vigor e nel Marsala aveva, per il suo gioco estroso fatto di corse e dribbling in apnea, problemi di tenuta per 90 minuti per cui il giovanotto, molto intelligente ed astuto, passava decine di minuti a recuperare forze per poi riapparire all’improvviso con una sua invenzione estemporanea. Se avesse giocato oggi, Tonino sarebbe stato un subentrante prezioso perche’ gli allenatori piu’ capaci di oggi sanno chi sono i loro giocatori che per caratteristiche fisiche devono entrare quando le squadre cominciano ad avere una flessione atletica.
Insomma, voglio dire, senza che nessuno se ne sia accorto, il calcio ha rivoluzionato il concetto di titolare e riserva e ancora si vedono in giro giocatori arrabbiati perche’ non giocano dall’inizio o perche’ vengono sostituiti. Adeguarsi al mondo che cambia e’ sempre la cosa piu’ difficile per gli umani.