Su Pressing, ogni domenica sera, una strana coppia formata da Sandro Sabatini e Ivan Zazzaroni stanno interpretando dall’inizio del campionato la triste telenovela “Le vedove di Allegri”. Piu’ conosciuto Zazzaroni per le sue comparsate a Ballando sotto le stelle e la sua chioma bianca, e’ piuttosto Sabatini (1962), cresciuto a Montecatini Terme, il personaggio del Granducato di Toscana (con Bonan e Bucciantini) che merita di essere approfondito perche’ si inserisce in quel fenomeno nazionale che e’ l’amichettismo.
L’amichettismo (ovvero agire solo per favorire gli amici in un do ut des reciproco) contraddice la locuzione latina “Amicus Plato sed magis amica veritas”. Per favorire l’amico, non si possono dire bugie di continuo, come fa Sabatini da anni. Il suo amico e’ Max Allegri e da quando e’ stato sostituito da T. Motta sulla panchina della Juventus Sandrino racconta su tutti i media di cui si avvale una favola nella quale l’Uomo Nero e’ Cristiano Giuntoli, dg della Juve. La sua carriera da giornalista in radio e televisione, cominciata a Montecatini, lo vede peregrinare per Rete 4, “Tuttosport”, il Milan di Silvio Berlusconi, l’Inter, Sky e infine a Mediaset. Ma in tutti questi anni il suo amico di riferimento e’ rimasto Max Allegri, del quale nell’ultimo triennio infausto alla Juve e’ stato cantore professionista, l’aedo dell’Antica Grecia.
La tesi che Sandrino porta avanti con dovizia di particolari e toni accorati puo’ essere riassunta cosi’: Max e’ stato lasciato solo, con una squadra dalla rosa inadeguata e nel pieno della bufera giudiziaria, e fatto fuori da una congiura. Elkann, Giuntoli e infine Thiago Motta lo hanno pugnalato e adesso, spendendo e spandendo, stanno rivoluzionando la squadra.
Tale favola si limita, in maniera ingenua e furba, a capovolgere la realta’ perche’ oscura fatti e dati sotto gli occhi di tutti. Il primo e’ il gioco orribile espresso dalla Juve versione triennio 2021/2024. Una squadra non organizzata “corto muso” e incapace di esprimere un gioco divertente per chi la guardava. Il risultato come unica stella polare della conservativa proposta di gioco. La rosa della squadra poi, pur non essendo all’altezza di quelle che hanno vinto nel quinquennio 2014/2019, e’ stata ad ogni modo, sul campo e al netto della penalizzazione, adeguata per competere per i primi posti.
Il secondo fatto che Sandrino omette e’ il grande potere che Max ha consolidato nel suo decennio bianconero e soprattutto dal gennaio 2023 quando Andrea Agnelli ha lasciato la presidenza. Azzerati i quadri dirigenziali, Max e’ rimasto con la sua guida tecnica l’unico padrone di fatto della societa’, imponendo i suoi amici Cherubini e Manna come direttori sportivi e coltivando l’ambizione, sino alla finale di Coppa Italia contro l’Atalanta del 15 maggio 2024, di assumere un ruolo alla Ferguson, allenatore/manager. La sua battaglia contro l’arrivo di Giuntoli dal Napoli e poi per restare un altro anno sino alla fine del suo contratto quadriennale, sono state alla fine sconfitte dalla volonta’ di John Elkann di rinnovare la direzione tecnica. Tutto questo scenario Sabatini lo racconta come una congiura di palazzo dove la vittima e’ il suo amico livornese e Bruto e’ Giuntoli. Da sempre ogni direttore sportivo (Giuntoli e’ arrivato alla Juve con un contratto di 5 anni) sceglie lui l’allenatore ma solo nel mondo alla rovescia di Max & Sandrino e’ l’allenatore che si sceglie il ds.
Ogni domenica sera, sino all’una e mezza di notte, Sabatini e Zazza, continuando quello che fanno durante la settimana sul Corriere dello sport e sui rispettivi blog, dimostrano come l’amichettismo sia capace di capovolgere e stravolgere la realta’.
Per ottenere quale vantaggio, per quale scopo, sia pure recondito?
Ecco la domanda cruciale. La risposta comporta saper svelare i segreti dell’amichettismo italiano, coglierne l’ essenza, scendere nei gangli di un meccanismo perverso e per molti aspetti misterioso. Il mercato delle fake news, infatti, è antico come il mondo. È il mercato del mistero e del pensiero magico, dei miracoli e dei complotti. È l’atavico e mai sopito fabbisogno di spiegazioni semplici e immediate.Un amico certamente che puo’ essere difeso e ammirato e aiutato e sorretto. Ma farlo inanellando bugie su bugie, inventando menzogne e sparando balle colossali, fa capire che la devozione all’amico e’ cosa ben diversa dell’amichettismo dei sodali di potere, dei comparaggi. Amichetti perche’ il patto do ut des consente nel settore di appartenenza di muoversi meglio e di sistemare a piacimento le proprie pedine. Il fatto poi che gli amichetti in questione siano toscani puo essere spiegato con un proverbio toscano che e’ questo: Da Montelupo si vede Capraia, Cristo fa le coppie e poi le appaia.