Armand Mondo Duplantis, ritratto dell’uomo che salta più in alto di tutti

C’e’ chi dice che in allenamento Mondo Duplantis abbia gia’ saltato 6,35 o forse 6,40. Ma lui come record e’ ancora a 6, 26, perche’ preferisce progredire di un cm alla volta. A Chorzow, in Polonia, il 25 agosto 2024, ha migliorato il suo record per la decima volta. (FS)

Un Mondo alla conquista del cielo. Appeso alla sua asta in fibra di vetro, che pesa meno di 2 Kg ed è lunga oltre 5 metri, sfida le leggi della fisica. Ha migliorato per la nona volta il record del mondo, alle Olimpiadi di Parigi lo ha innalzato a quota 6.25 metri. C’è chi lo definisce il Mozart del salto con l’asta, chi lo paragona a Tiger Woods come importanza mediatica, per altri ancora è il Michelangelo. Per tutti invece Armand Gustav Duplantis, nome completo, è semplicemente Mondo. Il diminutivo racchiude l’essenza di un atleta mai visto prima d’ora, unico, totale. Lo sport è un affare di famiglia se ti chiami Duplantis, mamma Helena è nata in Svezia, pratica l’atletica, specialista dell’eptathlon, quando si trasferisce in America per studiare alla Louisiana State University

TRA SVEZIA E USA – Qui conosce papà Greg, saltatore con l’asta dal personale di 5.80 metri. Due cuori, un matrimonio e quattro figli. Il piccolo Armand è il terzogenito, americano per nascita e per educazione ma per gareggiare nel 2015 sceglie la nazionalità sportiva della mamma. La stessa dell’attuale fidanzata, la modella Desirè Inglander, conosciuta nel giugno del 2020 al Midsommar, una delle festività più importanti e celebrate nella cultura svedese, a pochi giorni dal solstizio d’estate.
È nato per volare, il suo motto è: più in alto è, meglio è. All’età di un anno si arrampica con il pannolino sugli alberi, i genitori spaventati devono mettere due serrature extra alle porte per impedirgli di sgattaiolare fuori di casa.

SALTAVA FIN DA PICCOLO – La piccola peste non si dà per vinto, si ingegna con un manico di scopa per atterrare sul morbido pouf del salotto, proprio come nel III secolo a.C. in Gallia i precursori della disciplina utilizzavano i rami degli alberi per poggiare il peso e cercare di saltare più lontano. Quando il divano è completamente consumato, all’età di 3 anni ottiene il permesso di imitare i due fratelli maggiori, Andreas e Antoine, che si divertono sull’enorme materasso per il salto con l’asta che papà Greg ha posizionato nel retro del cortile di casa. Per il piccolo Mondo diventa un chiodo fisso. I capricci adolescenziali sono un corpo a corpo con quel materasso, urla e si dispera quando cade, ma si rialza e continua a provarci. Nasce da qui il Duplantis versione record, anni ed anni ad affinare l’istinto del perfezionista mascherandolo da una apparente naturalezza.

MEGLIO ANCORA DELLO ZAR BUBKA – «Duplantis rende attraente l’atletica», sostiene lo zar Sergej Bubka che per 17 volte ha battuto il record mondiale nell’asta. Il fuoriclasse ucraino ha impiegato dieci anni per migliorare 20 centimetri e salire a quota 6.14, suo ultimo primato stabilito nel 1994. Mondo, classe 1999, ha già fatto meglio. Supera per la prima volta la barriera dei 6 metri agli Europei di Berlino nel 2018: 6.05 metri, e conquista la prima medaglia d’oro da grande dopo i tanti successi inanellati nelle categorie giovanili. Una progressione impressionante, a 23 anni si trova a soli 7 cm dalla barriera fantascientifica dei 6.30 metri. Roba dell’altro mondo, di un Mondo alieno appunto.
I suoi primati sono centellinati, una misura alla volta, anche per un vantaggio economico. Ogni record gli vale un bonus dai 50 mila ai 100 mila dollari, in base ai diversi montepremi di Meeting, Olimpiadi, Mondiali, Europei. Attualmente il suo patrimonio ammonta a 5 milioni di dollari. A dispetto di un fisico normale, 79 Kg per 1.81, apparentemente mingherlino, collo corto, spalle curve quasi incassate.

QUESTIONE DI ENERGIA – Ma il vero segreto del ragazzo che toglie centimetri al cielo è la velocità. Nel salto con l’asta è fondamentale la trasformazione dell’energia cinetica in energia potenziale gravitazionale. Cioè, per riuscire a piegare l’asta molto rigida è necessario avere una velocità di rincorsa che, insieme alla tecnica del salto, permetta all’asta di restituire l’energia in direzione verticale. Ergo, prima di staccarsi da terra e sollevare il proprio baricentro, Duplantis raggiunge il massimo di accelerazione. In allenamento fa sedute di sprint puro, dai 40 ai 150metri. In gara la sua rincorsa è di 45 metri, cioè 20 appoggi, mentre gli altri ne fanno solitamente 16-18. Potrebbe gareggiare nei 100 metri, quattro anni fa cronometrò un personale di 10”5, attualmente afferma di valere un 10”4, crono di tutto rispetto. Difatti ha un grande sogno: correre l’ultima frazione di una staffetta 4×100, proprio come il suo amico Filippo Tortu con il quale si scambia messaggi, e consigli. Un alieno, del resto, non si pone limiti di spazio e tempo. Intenso, competitivo e sognatore, il Mondo.