F.Bava/Rifondazione Giuntoli, come investire 200 mil migliorando i conti

Il nuovo DS della Juventus aveva una missione non facile: rinnovare la squadra mantenendo elevata la competitività sportiva e, allo stesso tempo, migliorare i conti. A mercato chiuso è possibile affermare che ha sostanzialmente rifatto l’intera squadra, dopo avere sostituito l’allenatore. Sono i numeri a dirlo: dei 26 giocatori indicati come prima squadra nella semestrale al 31.12.2023, ben 10 non fanno più parte della rosa nel campionato in corso, in quanto ceduti definitivamente o in prestito. Sono entrati a fare parte della prima squadra 9 giocatori nuovi e alcuni giovani che erano già della Juventus.

Obiettivo? Mi limito a individuare quello finanziario: ridurre ingaggi e ammortamenti.

PREMESSA METODOLOGICA
Non sono un esperto di calcio, non valuto la qualità dei nuovi innesti. Lascio queste valutazioni a chi è del mestiere, sono uno specialista di bilanci. A differenza delle numerose tabelle pubblicate in questi giorni, ho monitorato l’unica cosa che conta (mi piace questa espressione): l’effetto del mercato sui costi fissi (ingaggi + ammortamenti), a regime. Non ho cioè fatto il confronto tra il bilancio al 30.06.24 e il prossimo, ma tra i costi fissi ripetibili del 30.06.24 e quelli delle prossime stagioni.

Premesse:

*nel calcolo dei risparmi non ho considerato i giocatori ceduti in prestito che erano già lo scorso anno in prestito, poiché in questi casi l’ingaggio non era già presente nell’ultimo bilancio (e coerentemente ho considerato come incrementi i rientri da prestiti non più confermati, come al momento Arthur);

*a riduzione dei risparmi di spesa ho considerato i contratti che hanno comportato incremento di ingaggi, come Cambiaso, piuttosto che incrementi già previsti a contratto, come quello clamoroso di Vlahovic;
*ho analizzato l’impatto dei 26 giocatori indicati come prima squadra e degli altri 26 indicati in bilancio come “Altri professionisti”; non ho invece considerato le modifiche ai 29 indicati come Next Gen (i movimenti sono stati numerosi in un senso e nell’altro);

*nel calcolare gli incrementi di costo ho stimano i maggiori costi legati a rinnovi dei giovani Mbangula, Rouhi e Savona, pur non disponendo di dati ufficiali;

*nel caso delle contropartite tecniche, i calcoli sono basati sull’ipotesi che il club non rappresenterà tali giocatori come permute, alla luce di quanto indicato nei comunicati. Qualora il club dovesse invece optare, come personalmente auspicherei, per il cambiamento di trattamento contabile, la riduzione dei costi a regime sarebbe superiore;

*nei calcoli ho considerato anche la stima della stima di riduzione di costi connessi alla sostituzione dell’allenatore e del relativo staff tecnico.

MARGINE DI ERRORE
Alcuni dati non sono pubblici, pertanto a consuntivo potranno emergere differenze rispetto ai miei calcoli, ma stimo un errore di non oltre 3-4 milioni in più o in meno.

LE PLUSVALENZE “NON CONTANO”
Ai fini del raggiungimento dell’equilibrio economico le plusvalenze o minusvalenze) non assumono particolare interesse, così come non rilevano i costi una tantum (es. risoluzione Szczesny e Allegri, così come la parte di ingaggio che sembra rimarrà l’anno prossimo a carico della Juve per De Sciglio) e i costi una tantum venuti meno (es. Alcaraz e Bonucci). Non ho considerato il risparmio di ingaggio di Pogba ma soltanto ipotizzato una risoluzione con il venir meno dell’ammortamento e l’ingaggio al minimo sindacale, non sapendo da quando lo stipendio è stato ridotto. Per le medesime ragioni ho sempre considerato, per i nuovi acquisti, l’intero costo annuale. Tali ricavi e costi, naturalmente, influenzeranno il risultato d’esercizio del prossimo bilancio al 30.06.25, ma non ci saranno più in quelli successivi. Gli azionisti hanno già dimostrato di essere in grado di garantire, a differenza di altri club, aumenti di capitale. Tali operazioni migliorano la solidità patrimoniale e finanziaria del club. ma non aiutano in alcun modo a raggiungere l’equilibrio tra ricavi e costi. Raggiungere tale equilibrio e mantenerlo nel tempo è l’unico modo per evitare futuri aumenti di capitale sociale, a tutto beneficio degli azionisti, trattandosi di club quotato.

COSA PREVEDE IL BUSINESS PLAN
Gli obiettivi, riportati nel prospetto informativo relativo all’ultimo aumento di capitale sono:

*raggiungimento dell’equilibrio economico entro giugno 2027
*inserimento di un maggior numero di giocatori provenienti dalla Next Gen in prima squadra rispetto al passato
*contenimento delle plusvalenze rispetto al passato, che dovranno essere inferiori sia ai 125 milioni medi del quinquennio ante Covid sia dei 70 milioni dello scorso anno
Inutile sottolinearlo, parliamo di Juve, la sostenibilità economica dovrà essere raggiunta senza compromettere la competitività sportiva.

UN LAVORO SFIDANTE PER GIUNTOLI
Giuntoli ha accettato di lavorare per 5 anni per la Juventus consapevole delle difficoltà a cui sarebbe andato incontro. Ciò non cambia la sostanza: ha dovuto (e dovrà) affrontare una situazione non facile. Per quale motivo? È alla Juve, l’unico club italiano ad avere effettuato rilevanti investimenti diversificando: dallo stadio alla Next Gen, dal Jhotel al JMedical, dalla Continassa alla Juventus Women e allo Juventus Creator Lab. Tutto vero, ma tutto ciò non aiuta Giuntoli. Facciamo un po’ di chiarezza (la confusione da quello che leggo regna sovrana). Tutto ciò non migliora in alcun modo direttamente l’equilibrio economico. Gli aumenti portano nuovo patrimonio e cassa, ma non consentono di migliorare di un solo euro ricavi e costi, gli unici “responsabili del risultato d’esercizio”.

La missione della Juventus in questi anni l’avevo chiaramente indicata a novembre 2023 quando ho pubblicato il mio libro sui bilanci del calcio (pag. 169):

“Sul versante dei costi, per raggiungere un sostanziale equilibrio economico, richiesto dai parametri UEFA, è necessario proseguire con la politica di contrazione di ingaggi e ammortamenti”.

LA RIDUZIONE DEI COSTI FISSI
Perché Giuntoli si è trovato di fronte a una situazione complicata? Per ridurre ingaggi e ammortamenti, considerato che i calciatori raramente accettano una riduzione dell’ingaggio, la via maestra è la cessione del cartellino. E qual è il problema? Il problema che si è trovato ad affrontare è, in generale, un ammontare degli ingaggi che mi permetto di definire, per cercare di essere chiaro, fuori mercato, quantomeno per la Seria A. I giocatori della Juve sono sempre stati ben pagati, anche quelli che sedevano in panchina. Per venderli, è necessario trovare qualcuno disponibile a riconoscere un ingaggio simile, diversamente il calciatore non accetta. Un esempio? Chiesa. Non cito Dusan (sostanzialmente invendibile se corrisponde al vero il netto da 12 milioni il prossimo anno, e da tifoso mi fa anche piacere) e Arthur (per cui non vale la pena di aggiungere altro). Pertanto, da un lato, un giocatore come Chiesa, come avevo sostenuto nel mio precedente articolo, sarebbe stato tra i primi da cedere per abbattere i costi fissi (ingaggi e ammortamenti), dall’altro, era anche tra i più difficili da vendere (non voglio essere frainteso, non ho nulla contro questo grandissimo campione, le mie valutazioni riguardano i numeri, come già sottolineato).

LE LEVE PER LA RIDUZIONE DEI COSTI FISSI A CUI È RICORSO IL CLUB
Giuntoli ha accettato la sfida, quali leve ha utilizzato per ridurre i costi?

La riduzione del costo di ingaggi e ammortamenti può avvenire attraverso le seguenti strade:

*modifica dei contratti in essere;
*cessione dei cartellini;
*cessioni temporanee ad altri club;
*acquisti di cartellini prevedendo anche delle contropartite tecniche;
*mancati rinnovi contrattuali;
*risoluzioni consensuali.
La RIFONDAZIONE GIUNTOLI ha richiesto l’attivazione di tutte queste leve.

MODIFICA DEI CONTRATTI IN ESSERE
I prolungamenti di contratto consentono di ottenere alcuni benefici, spostano in avanti la scadenza e, pertanto, il momento in cui il club perde la possibilità di cedere il cartellino, poiché a scadenza il giocatore, a parametro zero, tratterà direttamente (attraverso il suo agente) con il nuovo club. Negli obiettivi della Juve, il prolungamento di contratto è uno strumento per ridurre il peso degli ammortamenti (il valore residuo di bilancio viene suddiviso per la maggiore durata residua). È il caso di Bremer. Oppure per consentire di incrementare l’ingaggio senza appesantire troppo i conti, poiché il maggior ingaggio è compensato in tutto o in parte dal minor ammortamento, è il caso di Cambiaso, così come quello di Mc Kennie. Il prolungamento di contratto con incremento dell’ingaggio è anche utile per non rischiare di perdere giovani talenti, come nel caso di Yildiz. In alcuni casi, meno comuni per le ragioni prima indicate, si ottiene anche il beneficio della riduzione dell’ingaggio, come nel caso di Rugani (successivamente ceduto in prestito secco).

CESSIONE DEI CARTELLINI
Qui il lavoro di Giuntoli è stato notevole. È riuscito, nonostante le difficoltà sopra evidenziate, a cedere i seguenti cartellini: Chiesa, Kean, Huijsn e Iling Junior solo per citare quelli della prima squadra. Ma tra i calciatori qualificati in bilancio come “Altri” (che non sono quelli indicati come Next Gen), sono state effettuate una quindicina di cessioni di cartellini, come Soulé e Barrenenchea.

PRESTITI DEI GIOCATORI AD ALTRI CLUB
È una soluzione preferibile quando il club ha l’interesse al reintegro in rosa del giocatore, ma opta per il prestito secco per consentire al calciatore di maturare in club in cui dovrebbe avere maggiore occasioni di giocare. Si ricerca il risparmio dell’ingaggio che in genere è pagato dall’altro club. È il caso di Rugani e Miretti. L’ammortamento continua ad essere effettuato dal club detentore del cartellino. In alcuni casi, più complicati, può essere una soluzione per ridurre il costo dell’ingaggio a carico del club, come nel caso di Arthur nella passata stagione.

CONTROPARTITE TECNICHE
Le contropartite tecniche, delicate per i profili contabili (incredibilmente, però, al momento solo per la Juve, il perché di questa affermazione l’ho già spiegato e scritto innumerevoli volte, possono essere utili per raggiungere un prezzo elevato d’acquisto di cartellino, senza dover sborsare l’intera cifra e, talvolta, anche per riuscire a cedere giocatori che hanno poco mercato. Grazie a questa soluzione, è stato possibile acquistare Douglas Luiz a oltre 50 milioni di euro, dovendo esborsare meno sul versante finanziario, grazie alla valorizzazione di Barrenenchea e Iling Junior. Se poi la Juventus dovesse decidere, come mi auguro (ma nei comunicati ufficiali al momento non si propende per questa soluzione), di contabilizzare l’operazione come permuta, il cambio di impostazione contabile porterebbe a un significativo beneficio in termini di minori ammortamenti.

MANCATI RINNOVI CONTRATTUALI
Nel caso di giocatori il cui contratto è giunto a scadenza, la scelta di non rinnovare il contratto libera il costo a Conto economico del giocatore. È il caso di Rabiot e di Alex Sandro.

RISOLUZIONI CONSENSUALI
È in genere un piano B, da perseguire quando il club esclude un giocatore dal progetto tecnico. ma allo stesso tempo non riesce a cederlo. Richiede la disponibilità del giocatore. È il caso di Szczesny, il cui ingaggio era elevato. Si è chiuso riconoscendo una buona uscita, ottenendo comunque a regime l’eliminazione del costo complessivo. Lo stesso di può dire di Allegri, l’accordo ha consentito di chiamare il nuovo tecnico il cui ingaggio (anche dello staff) è significativamente inferiore rispetto al precedente allenatore.

IL RUOLO STRATEGICO DELLA NEXT GEN
I giocatori della Next Gen singolarmente non pesano molto sui bilanci, pertanto, una singola cessione non consente di ridurre i costi fissi. E allora perché sono così importanti? Per due ragioni.

Primo: proprio perché sono giovani acquistati a prezzi molto bassi o cresciuti nelle giovanili, comportano ammortamenti nulli o bassi e ingaggi naturalmente modesti. L’inserimento in prima squadra consente di poter cedere giocatori dai costi pesanti sostituendoli con giocatori “leggeri”. Nelle prime partite di campionato da questo punto di vista il lavoro del nuovo tecnico Motta è stato eccezionale. I primi marcatori sono stati Mbangula e Savona, impiegati a sorpresa.

Secondo: la cessione di giovani promettenti è importante perché sebbene non consenta di ridurre i costi, consente di ottenere plusvalenze che in tempi di pesanti perdite sono sempre ben accette ma, soprattutto, risorse finanziarie, cioè denaro, necessario per fronteggiare i pagamenti programmati e connessi agli acquisti e ingaggi dei nuovi giocatori e a tenere sotto controllo il livello di indebitamento finanziario.

Nel mercato estivo è stato fatto un grande lavoro anche con i giocatori giovani, alcuni già affermati, come nel caso di Huijsn e Nicolussi Caviglia.

ACQUISTI DEL MERCATO ESTIVO
I 9 nuovi giocatori inseriti in prima squadra comporteranno maggiori costi fissi per circa 82,4 milioni di euro, oltre a una stima di 1,5 milioni per gli incrementi contrattuali dei giovani provenienti dalla Next Gen.

ABBASSAMENTO DELL’ETÀ MEDIA DELLA PRIMA SQUADRA E DEGLI INGAGGI
Il profondo rinnovamento ha prodotto una riduzione importante dell’età media della prima squadra. Anche tale dato ha un importante valore strategico. Significa che in futuro ci potranno essere maggiori opportunità, rispetto al recente passato, di fare prolungamenti contrattuali, con i benefici già analizzati, oppure di ottenere importanti plusvalenze, grazie alla valorizzazione dei ragazzi più giovani, con i conseguenti benefici in bilancio. E sarà meno necessario, se i risultati sportivi saranno in linea con le aspettative, acquistare nuovi giocatori nelle prossime sessioni. Come già sottolineato, emerge una strategia di riduzione degli ingaggi. È importante proseguire su questa strada nei prossimi due anni (a partire da Dusan Vlahovic), per raggiungere il tanto ambito obiettivo della sostenibilità economica che metterebbe fine al periodo recente di frequenti aumenti di capitale, facendo tornare la Juve a quella che intorno agli anni 2000 oltre ad essere vincente, ha chiuso per sette anni di fila in utile.

RIFONDAZIONE GIUNTOLI: CONCLUSIONI
La riduzione dei costi fissi, anche prospettica, è ancora insufficiente ed è inferiore alle attese. Ma quasi nessuno avrebbe potuto immaginare un mercato così attivo, sia in entrata, sia in uscita. A posteriori la scelta della società sembra chiara. Nuovo allenatore e nuovi giocatori. Se come si augura la società e con essa milioni di tifosi la squadra si rivelerà competitiva, i prossimi due anni potranno essere necessari soltanto piccoli aggiustamenti, con qualche rinnovo contrattuale per ridurre gli ammortamenti e anche, in alcuni casi, gli ingaggi ancora troppo alti (Vlahovic in testa). Così come potrà esserci qualche cessione illustre. Il raggiungimento dell’equilibrio economico passa anche attraverso l’incremento dei ricavi conseguente agli eventuali migliori risultati sportivi. In particolare, grazie ai maggiori introiti dalle competizioni europee e alla valorizzazione del brand, con conseguenti benefici sulle sponsorizzazioni.

Che voto si può dare a Giuntoli? Direi un bel 9 (da tifoso anche di più, ma non posso non tenere conto dell’esigenza di bilancio di riduzione ulteriore dei costi). Il voto, così alto, è soggetto a condizione: una valutazione complessiva potrà solo essere fatta a fine campionato, quando sarà possibile mettere sul piatto della bilancia risultati sportivi e ricerca della sostenibilità economica. Perché in un club di calcio, e ancora di più quando si tratta della Juventus, sono i risultati a modificare le valutazioni. Se come si dice, chi ben comincia è a metà dell’opera, la Juve sembra avere iniziato bene.

FACCIAMO DUE CONTI
Incrociando varie fonti, tutte le operazioni hanno prodotto il seguente impatto – A REGIME – a Conto economico, a regime:

Riduzione costi prima squadra, allenatore e
staff a regime
98.642

MENO
Incremento costi giocatori gia’ in I squadra
13.270

Totale riduzione costi I squadra
85.372

PIU’ Riduzione costi altri professionisti
11.028

MENO Incremento costi altri professionisti *
5.350

TOTALE RIDUZIONE COSTI
91.050
TOTALE INCREMENTO COSTI
mercato estivo e stima incremento ingaggi giovani (es. Savona)
84.000
RIDUZIONE COSTI al netto degli incrementi
7.050
PIU’ minori ammortamenti Pellegrini e Rovella **
6.977
PIU” minor costo per scadenza contratto Arthur e Kostic ***
21.166
Totale proiezione riduzione costi fissi al 30/6/26
119.193
PROIEZIONE RIDUZIONE COSTI al 30/6/26
35.193

*Maggior costo per Arthur e per Djalò.
** Si ritiene probabile che scatti l’obbligo di riscatto, in ogni caso i contratti scadono il 30.06.26.
*** Giocatori esclusi dal progetto tecnico.