A Lamezia per aprire il cinema consultiamo Gaetano Renda

(il Lametino) Tra i premiati della 10ma edizione del premio Carlo Lizzani dedicato agli esercenti italiani più coraggiosi anche un lametino. Si tratta di Gaetano Renda, grande esperto di cinema. Renda, partito da Lamezia in giovane età ha esercitato con passione e cura una lunga attività nel mondo del cinema con la guida e la direzione artistica di diverse sale nel Torinese. Così, alcuni giorni fa il suo impegno è stato coronato da questo importante riconoscimento: alla Mostra del Cinema di Venezia ha ricevuto il premio Carlo Lizzani, istituito dalla famiglia del regista scomparso e dall’Anac, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici. Stupore e soddisfazione è stata espressa da Renda per questo premio importante dedicato al lavoro di tutta la sua vita.

“Questa categoria, così importante, ha imparato negli anni ad affrontare sempre meglio le necessità del settore cinematografico”, ha dichiarato in apertura il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera. Presente al completo anche la giuria del premio, composta da Flaminia Lizzani, Francesco Lizzani e Francesco Ranieri Martinotti, presidente Anac. Commosso l’intervento della figlia di Carlo Lizzani, Flaminia. “Penso a mio padre – ha dichiarato – a cosa avrebbe detto. È essenziale ricordare il ruolo degli esercenti, simbolicamente l’ultimo anello della filiera del film: se non ci fossero le sale noi non li vedremmo. Nessuno ha mai pensato di premiare l’esercizio, per cui tante persone sacrificano tutto. Un premio che è un grazie a voi esercenti coraggiosi”.

Per la speciale edizione del decennale, la Giuria ha attribuito “il premio speciale all’insieme dell’attività pluriennale a Gaetano Renda per l’appassionata dedizione e cura, esplicitatesi attraverso la guida e la direzione artistica dei Cinema Centrale Arthouse, Cinema Due Giardini e Cinema fratelli Marx di Torino. A Renda va anche il merito di essere un grande esperto di cimena e uno dei promotori storici del cinema d’essai della città della Mole”.