A tutti quelli (quanti sono?) che spingono il Pd a “trattare” con i cinquestelle, vorrei proporre una scommessa. Oggi è il 26 marzo 2018, vediamo quanti giorni passano fino al momento in cui Grillo o altro esponente nazionale insolentirà Mattarella, oggi ossequiato e riverito (avete sentito il cd movimentista Fico?). Non so quando avverrà, ma so che avverrà prima della fine di questa legislatura. Che i cinquestelle rispettino sempre Mattarella ha la stessa probabilità di riuscita che Grillo paghi il caffè a qualcuno al bar. Comunque sia, i trattativisti sono tutti “gente di sani princìpi” (Cuperlo, Emiliano, Orlando & C.). Il fatto che un partito politico come il M5s sia il braccio operativo di una strana società segreta (Associazione Rousseau) e che non abbia nessuna democrazia interna (le votazioni essendo svolte su un sito internet misterioso), neppure li sfiora o interessa. I grillini vogliono abolire il principio costituzionale del “senza vincolo di mandato”, avete mai sentito obiettare nulla da uno dei nostri costituzionalisti che lottavano contro l’uomo solo al comando? Vi ricordate le intemerate contro il partito di plastica di Berlusconi, quello accusato di non fare congressi? E contro la Lega del padre-padrone Bossi? Tutto passato. Oggi i diritti li devono rispettare solo la Libia e Kim-Jong-Un; Casaleggio jr, proprietario del sistema operativo del movimento, e Grillo, proprietario del simbolo, i 2 Kim-Jong-Due che decidono la politica dei 5S, sono riveriti e rispettati. Adesso che una setta politica farà il governo alleandosi con una forza lepenista e razzista, la democrazia è salva e il problema democratico di questo paese è sempre chi sarà “il capogruppo del pd alla camera o al senato”.