Dalla Rai al referendum sulla cittadinanza, fino alla politica estera di Antonio Polito (Corsera)
Se tre indizi fanno una prova, bisogna concludere che Giuseppe Conte sta portando il suo movimento verso destra.
I indizio oggi il Movimento cinque Stelle si prende il consigliere d’amministrazione della Rai, definita sprezzantemente dalla sinistra Tele Meloni, partecipando al voto che invece il Pd diserta perché lo considera un inciucio e dunque ha deciso di rinunciare al proprio seggio.
II indizio coerente con il suo passato, il leader dei cinque Stelle che da premier firmò i famosi decreti Salvini contro l’immigrazione clandestina, famigerati per la sinistra, non ha invece firmato la proposta di referendum per dimezzare i tempi della cittadinanza agli stranieri residenti. A differenza di quanto hanno fatto invece Schlein e Fratoianni, Bonelli, Calenda e Renzi.
III indizio il capo di cinque Stelle ha finora rifiutato di prendere posizione tra Kamala Harris e Donald Trump nelle prossime elezioni americane, nonostante che la sinistra consideri Trump un pericolo mortale per la democrazia.
IV Poi ci sarebbe anche la politica estera. Conte ha la stessa identica posizione di Salvini sulla sull’Ucraina e cioè basta aiuti militari a Kiev.
Ma questo non è un indizio. Questa è la prova regina del fatto che il campo largo al momento non esiste e che la lite tra Conte e Grillo non l’ha fatto reso più probabile.
(frasco) Polito ha ragione, ma Bonelli e Fratoianni, altri due campioni del camposanto, che posizioni hanno? Vediamo. 1) Sulla Rai hanno seguito Conte; 2) Sulla immigrazione no; 3) Su Trump e Harris sono semplicemente anticapitalisti e quindi contro Usa, Nato, Occidente, ecc…; 4) Sull’Ucraina vogliono semplicemente che essa alzi bandiera bianca. Pertanto su 4 indizi, tre dicono che vanno d’accordo con Conte, Putin e Salvini.