Il 4 ottobre 2024 tutti i giornali nazionali hanno riportato in apertura questo titolo:
Ferragni, chiuse le indagini. Pm: ingiusto profitto per 2,2 milioni di euro. I legali di Chiara Ferragni hanno subito commentato: «Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcm» e per questo «avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda». (Il Sole 24 ore).
Ora veniamo a Lamezia. Il 14 settembre 2023 la C news titolava: Lamezia, l’assessore Princi nella “migliore scuola della Calabria” per l’inaugurazione dell’anno. Bene, in questi giorni in tutte le scuole e nei sindacati di Lamezia si parla di un altro avviso di conclusioni indagini, quello che un pm di Catanzaro ha inviato al dirigente di quella scuola, il Liceo scientifico Galilei, allora considerata eccellenza calabrese come il bergamotto. Soltanto la stampa, ed i siti on line, hanno mantenuto un riserbo incredibile sulla faccenda. Si e’ dovuto arrivare al giorno 8 ottobre perche’ quello che tutti sanno nelle scuole da 10 giorni arrivasse su la C News (vedi piu’ sotto).
Cosa e’ successo? A Lamezia e’ avvenuta la stessa cosa capitata alla Ferragni, la dirigente scolastica Goffredo, vari docenti suoi collaboratori e altre persone, sono state raggiunte da un avviso di chiusura indagini. Gli indagati potranno ora nel termine di 20 giorni produrre difese e chiedere di essere sentiti prima che il pm decida il rinvio a giudizio o l’archiviazione. La presunzione d’innocenza e’ un cardine del nostro sistema giudiziario, ma come si vede dagli esempi fatti l’avviso di chiusura indagini dipende da chi lo riceve se la stampa decide o meno di fornire la notizia.
La dirigente Teresa Goffredo era stata sospesa nello scorso anno scolastico dall’USR e in quel liceo era stata nominata una preside reggente. A distanza di mesi non sono ancora note le motivazioni a base della sospensione, fatto davvero eccezionale nelle scuole superiori calabresi. Ad ogni modo contro la sospensione la dirigente ha fatto ricorso, riuscendo soltanto a farsi diminuire di due mesi il periodo di sospensione. Infatti era rientrata in servizio nel mese di luglio e, a leggere gli entusiastici messaggi prodotti sui social dai suoi amici, tutto sembrava ormai chiarito come se si fosse trattato di un semplice equivoco.
In questi giorni invece e’ chiamata a difendersi da una serie di accuse penali che riguardano, a quanto raccontano i ben informati nelle scuole e nei sindacati (e ora la C news), la manomissione di voti degli alunni sul registro elettronico dei docenti, anche attraverso la pw personale del dirigente utilizzata da suoi collaboratori, il mobbing a carico di docenti della scuola considerati “dissidenti”, e anche, una intrusione nel registro della Procura, per conoscere eventuali procedimenti in corso a suo carico, ottenuta tramite l’interessamento di un funzionario.
L’USR calabrese aveva deciso la sospensione della dirigente sulla scorta di varie ispezioni, attivate sulla scia di esposti inviati anche da organizzazioni sindacali, ma ora se e’ intervenuto l’avviso chiusura indagini e’ evidente che ci siano state anche altre ispezioni a scuola da parte degli organi giudiziari competenti.
Uno degli ultimi atti a settembre della dirigente nel liceo, prima di ricevere l’avviso di chiusura indagini da parte del pm, sembra sia stata la riapertura in autotutela di uno scrutinio avvenuto a fine agosto, in cui uno studente con sospensione di 3 materie era stato bocciato. Nonostante l’opposizione di alcuni docenti che chiedevano per iscritto, prima di iniziare lo scrutinio, quali fossero i gravi vizi formali che esigevano la riapertura dello scrutinio per sanarle (in genere un dirigente fa precedere la riapertura di uno scrutinio da un decreto di annullamento in autotutela del precedente scrutinio in cui spiega i gravi vizi formali riscontrati), la dirigente procedeva senza fornire alcuna spiegazione e lo studente, pochi giorni prima bocciato a maggioranza’ dai docenti del CdC, veniva dunque promosso di nuovo a maggioranza. Se fosse possibile riaprire un qualsiasi scrutinio (finale o di riparazione) svolto in qualsiasi scuola italiana solo perche’ un docente a distanza di tempo ha cambiato idea sul voto proposto, tutti gli scrutini di tutte le classi e le scuole diventerebbero provvisori e “salvo successivi ripensamenti”.
8/10/24 LA C NEWS SCUOLA NELLA BUFERA (Alessia Truzzolillo)
Lamezia, la preside del liceo modello entrava nei server per cambiare i voti degli studenti: indagata insieme ad altre 9 persone – NOMI
Il cerchio della Distrettuale si è chiuso intorno alla preside della scuola, Teresa Antonietta Goffredo, 58 anni, originaria del Crotonese, gli insegnanti Maria Rosaria Rocca, 48 anni, di Lamezia; Giovambattista Chirillo, 51 anni, di Lamezia; Anna Rosa, 64 anni, di Lamezia; Pasqualina Bagnato, 61 anni, di Lamezia; Maria Piera Adamo, 63 anni, di Lamezia; Marietta Paola Veltri, 42 anni, di Paola e Giuseppina Sandra Anania, 66 anni, originaria di Messina. Ad essere indagati sono anche il marito di una docente, Luigi Carlo Isabella, 65 anni, di Lamezia Terme, e un finanziere, Renato Molinaro, 56 anni, di Serrastretta.
Sulla vicenda v. un altro mio commento su questo blog:
Lamezia/Goffredo, liceo, dirigenti, i grandi Illusionisti