Una presentazione di un libro in tv così appassionata non ricordo d’averla vista. Di solito sono blande promozioni mascherate da annoiata accondiscendenza. A “Quante storie”, la rubrica quotidiana di Rai3 condotta da Giorgio Zanchini, l’ospite era Pierluigi «Pigi» Battista, che ha appena pubblicato La nuova caccia all’ebreo (Liberilibri). Secondo Battista, dopo il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha lanciato un pogrom contro Israele uccidendo oltre mille civili e sequestrandone più di trecento, un’ondata di antisemitismo, alimentata dal contrattacco israeliano a Gaza, si è abbattuta sul mondo.
L’odio verso Israele ha trascinato l’odio verso gli ebrei, per cui non si protesta per la politica sbagliata del governo israeliano — cosa anche legittima — ma si mette in discussione l’esistenza d’Israele. Basti pensare all’ormai famoso slogan «From the river to the sea». Zanchini poneva con insistente e rude pervicacia (non è da lui) le sue obiezioni, ricordando per esempio la situazione tragica di Gaza e Battista rispondeva a tono, spendendosi anche in passione e accoramento nel sostenere le sue tesi.
Si vedono in giro — diceva Battista — cortei pro-Palestina, assalti alle sinagoghe, interdizione all’entrata in università degli studenti ebrei, ma mai nessuno che si indigni per la ferocia dei predoni di Hamas, per le trame degli Hezbollah e dei mandanti iraniani, dei pasdaran e dei mullah di Teheran.
Mai nessuno che ricordi che Israele è una democrazia, circondata da regimi assolutisti. Zanchini incalzava il suo ospite con interviste a medici che operano nella Striscia di Gaza e Battista, a sua volta, chiedeva al suo interlocutore quanti dei moltissimi soldi che Hamas ha ricevuto dall’Occidente sono stati spesi per le scuole, per gli ospedali, per le vaccinazioni, per il benessere dei cittadini.
Tutti i soldi sono stati spesi per le armi, per la costruzione dei tunnel, per il progetto di eliminare Israele. L’intervista è su RaiPlay. Pensatela come volete ma guardatela senza pregiudizi e riflettete.