Doppia conferenza stampa del Pd, entrambe sullo stesso tema. La prima a Cosenza, con Carlo Guccione, la seconda a Lamezia Terme con i consiglieri regionali Mimmo Bevacqua, Amalia Bruni, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca.
Qui i consiglieri regionali hanno chiesto l’audizione in Terza commissione regionali dei dirigenti delle Asp calabresi per capire le ragioni che li hanno portati a firmare transazioni con Bff Bank. Transazioni su cui sta indagando la Guardia di Finanza di Milano attraverso la Guardia di Finanza. Il sospetto è che sia stato messo in piedi un meccanismo per dragare risorse pubbliche. Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia di un fornitore delle Asp calabresi che ha ventilato la scorretta concorrenza. Il punto è che alcuni fornitori sono di fatto costretti a cedere il credito per non finire gambe per aria. Questo per i tempi biblici di pagamento delle aziende sanitarie e anche per l’elevato costo delle cause. Chi ha la giusta liquidità per aspettare e non ha problemi a pagare gli avvocati con l’acquisto dei crediti fa affari d’oro. Così molti gruppi di factoring stanno facendo incetta di crediti. La Bff bank ne ha rastrellati, fra le aziende sanitarie di Cosenza e Reggio Calabria, per un importo di 77 milioni di euro.
Sulla vicenda della transazione da 39 milioni sottoscritta dall’Asp di Cosenza aveva presentato una interrogazione al Ministero della Salute e delle Finanze, il senatore Nicola Irto, ma ancora è rimasta senza risposta.
Ieri i consiglieri regionali hanno annunciato anche una interrogazione al presidente commissario Roberto Occhiuto per sapere se era a conoscenza della transazione, se ne condivideva la motivazioni e se Azienda Zero, la struttura burocratica nata soprattutto per controllare i conti delle Asp, era a conoscenza e ha avallato l’operazione.
Guccione: a Cosenza l’Asp prima firma e poi chiede il parere dell’Ufficio legale
Pochi minuti prima, a Cosenza, Carlo Guccione, che è stato il primo a scoprire l’operazione dell’Asp, rivelava i dettagli dell’operazione e, in particolare, che la direzione generale avrebbe chiesto un parere all’ufficio legale solo dopo aver firmato la transazione.
Il quadro poi diventa nebuloso se si pensa che i bilanci 2022 dell’Asp di Cosenza e di Reggio Calabria sono stati approvati da una legge prevista nel decreto Calabria che solo nella nostra regione prevede che si possano approvare senza avere quelli precedenti. Che per l’Asp di Reggio significa non avere approvato i bilanci 2013, 14,15,16,17,18,19,20 e 21. Per l’Asp di Cosenza 2018,19,20 e 21. La stessa legge prevede che li dovranno approvare tutti entro il 31 dicembre di quest’anno. Qualcuno già pensa di prorogarli per un altro anno. Sarebbe veramente grave, per due Asp che hanno un bilancio di circa 2,5 miliardi, su un trasferimento per l’intero sistema calabrese di 3,5 miliardi, – conclude – se venisse consentito di mettere sotto il tappeto 9 anni a Reggio e 4 a Cosenza di contabilità da orale a finanza creativa».