Donald Trump è brutto e cattivo. Le sue nomine sono disgustose indecenti o almeno alcune di queste sono veramente orribili.
Ma tutto questo è vero, però lo sapevamo. E nell’ assistere a certe reazioni dei democratici di fronte a quello che sta accadendo in questi giorni a me sembra di fare un salto all’indietro. Mi sembra di ritrovarmi in un film già visto, nel 2016: è tutto uguale.
Per fortuna dentro al Partito Democratico c’è chi invece sta cercando questa volta di non fare il remake di otto anni fa. Qualcuno sta cercando di capire la vera natura della batosta elettorale subita da Kamala Harris. Ieri vi parlavo dei 7 milioni e mezzo di elettori scomparsi, elettori mancanti all’appello, democratici che avevano votato per Biden nel 2020 e non hanno votato per Kamala Harris.
Questa volta bisogna andare a guardare e qualcuno lo sta facendo per fortuna nel Partito Democratico: chi sono esattamente quelli che non si sono presentati a votare quelli, quelle. Si scopre che Kamala Harris, candidata donna ha fatto peggio di Biden tra le donne. Kamala Harris, candidata di colore figlia di un nero e di una indiana, ha fatto peggio di Biden tra i black. La candidata che doveva rappresentare al meglio tutte le minoranze etniche, gli immigrati, i discendenti di immigrati naturalizzati ha fatto peggio di Biden quattro anni fa tra i latinos. La candidata giovane, di fronte a un vecchione come Trump, ha fatto peggio di Biden2020 tra i giovani.
Chi è che non ha tradito Kamala Harris?
I bianchi, maschi bianchi laureati, élite bianche: quelli sono stati invece molto fedeli e compatti nel votare per Kamala Harris.
Ma allora tutto questo smonta il teorema su cui proprio la sinistra radicale dell’ala più estremista del Partito democratico aveva costruito la sua egemonia culturale. Il teorema dell’America razzista, sessista, dell’America fondata sulla trilogia “potere – oppressione – privilegio” è tutto un armamentario culturale e ideologico, una religione praticamente secondo cui questa è una società che si può interpretare, e quindi anche governare politicamente, solo suddividendola per minoranze oppresse e maggioranza privilegiata opprimente.
I detentori del potere del privilegio bianchi soprattutto maschi bianchi e poi tutto il resto, le minoranze sfruttate, schiavizzate, impoverite, vittime di razzismo, di discriminazioni oppresse. Sono queste minoranze che si sono ribellate a farsi rinchiudere in questa gabbia, in queste categorie ideologiche in cui non si riconoscono.
L’America che esce da questo voto è il contrario di una società razzista. Perché i bianchi, quei presunti razzisti, sono quelli che hanno votato per una donna di colore e tutti gli altri sono stufi di vedersi intrappolati da una religione che vuole costringerli a odiare il proprio paese, a considerarlo un inferno dei diritti umani e delle ingiustizie.
E tutto questo li ha portati a votare per un personaggio davvero brutto e cattivo che sta facendo delle orribili nomine