A questo punto, dicono gli addetti ai lavori, e’ anche possibile che il centro destra si divida tra gli avvocati, Mascaro di Forza Italia e Murone di Fratelli d’Italia o Lega o indipendente (non si sa). La premessa di sempre e’ la solita: il centrodestra unito alle comunali e’ destinato a Lamezia a prendere piu’ voti e quindi piu’ consiglieri. Se poi e’ compatto e con un candidato accettabile (quindi due condizioni, non una sola) puo’ vincere sin dal primo turno. Se manca una di queste due condizioni, al ballottaggio le changes maggiori le ha il candidato di sinistra. Il nome dell’avv. Murone sembra, sempre secondo alcuni interpreti, esser stato fatto per vedere cosa succede. Altri pretendenti spunteranno al momento opportuno, anche perche’ non sara’ facile convincere l’avv. Murone a spendere il suo nome e soprattutto il suo tempo. Una cosa appare certa, l’avv. Mascaro con o senza Forza Italia non sara’ facile che rinunci a presentarsi. Uno che dal Comune e’ gia’ entrato ed uscito 5 o 6 volte -abbiamo perso il conto- e non si sa nemmeno se abbia gia’ fatto 2 consiliature, e’ molto difficile che si faccia da parte senza fare piu’ politica.
Vediamo adesso cosa sta succedendo a sinistra. Si fa strada l’ipotesi che si presentino alle elezioni comunali due candidati. Appurato che Lo Moro senza il pd non si candida, e’ possibile che Speranza o il solito Piccioni si presentino comunque. Ad oggi, tralasciando i social dove Lo Moro non ottiene consensi, anzi tutt’altro, si sono spesi sulla stampa per lei soltanto i vecchietti. “L’esibizionismo dell’amicizia muove il mondo come una gigantesca economia sommersa” ha scritto una volta Andrea Minuz sul Foglio. Ma tutto discende dal Flaiano che aveva capito tutto “La rivoluzione in Italia non si puo’ fare perche’ ci conosciamo tutti“. Vecchietti sono anche gli amici che hanno proposto il nome di Gianni Speranza, il quale, pero’ non essendo del pd, deve scalare una montagna per poter essere il candidato unico del pd. La situazione della sinistra a Lamezia, congelata (come ripeto sempre) agli schieramenti anni settanta, e’ ingarbugliata dal momento che mentre Speranza non e’ tesserato con i democrat, buona parte dei suoi amici, tranne Piccioni, sono tornati da mamma e quindi operano quello che nella prima repubblica veniva definito “entrismo”: una tattica che dall’interno del pci intendeva spostarlo a sinistra (si fa per dire). Tra i suoi sostenitori c’e’ Amalia Bruni, che alla Regione e’ stata candidata come presidente nel 2021 come indipendente ed esponente della società civile con il sostegno del Partito democratico e del Movimento 5 stelle, e nel 2023 ha aderito al Pd, lasciando in Consiglio regionale il Gruppo misto, al quale si era in un primo tempo iscritta. Poi, a proposito del ritorno a casa, sono rientrati nel pd tutti quelli che erano andati in gita con Vendola, ma non si capisce per quale ragione, pur avendo tutti questi un collegamento con l’ex sardina Jasmine Cristallo che da Catanzaro cura gli interessi propri e di Schlein, il pd calabrese dovrebbe metter da parte un proprio tesserato, Lo Moro, e convergere su un indipendente. Ci sarebbero le primarie, ma al momento non sembra che qualcuno le abbia convintamente proposte anche perche’ di questi tempi anche organizzarle a Lamezia, con un pd commissariato, e quindi spaccato, non sarebbe affatto facile. I giovani democratici, come hanno detto, non sono ne’ per l’uno ne’ per l’altra, e vorrebbero un giovane, il commissario Giampa’ e’ favorevole a Lo Moro, e quindi ad oggi il pd regionale, ovvero Irto, non dovrebbe che appoggiare il magistrato gia’ ex sindaco di Alleanza per Lamezia.