Sanremo 2025/Scusate ma perchè vince sempre Marta Donà?

Enrico Mentana va giù piatto su Olly e la sua manager Marta Donà: “Ha vinto chi andava votato col numero 15, lo stesso che aveva un anno fa Angelina Mango, e l’anno prima Marco Mengoni”. Ma non è finita qui, perché il direttore del Tg7 poco dopo ha scritto sui social: “Sanremo 2022 Maneskin: manager Marta Donà, Sanremo 2023 Marco Mengoni: manager Marta Donà, Sanremo 2024 Angelina Mango: manager Marta Donà, Sanremo 2025 Olly: manager ancora lei, Marta Donà”. Per quattro anni di fila, insomma, a vincere il Festival sono stati artisti che hanno come manager Marta Donà.

A Mentana non sarà sfuggito che Olly è finito nella terza serata in uno slot favorevole, al centro della serata, mentre i suoi rivali per la vittoria finali si erano scannati nella serata precedente. Uno schema di cui riuscì a godere anche Angelina Mango lo scorso anno. Una coincidenza? Sicuramente ma l’organizzazione del festival lo tenga a mente per il prossimo anno.

Ma chi è Marta Donà? Molti non lo sanno ma gli scommettitori pagavano pochissimo Olly prima di Sanremo perchè era il grande favorito. Quest’anno sul palco c’erano altri protetti della Donà, Alessandro Cattelan e Francesca Michielin.

Quarta vittoria in cinque anni al festival di Sanremo per Marta Donà e la sua società LaTarma che da manager ha vinto questa edizione con Olly e la sua Balorda nostalgia. Quello dell’imprenditrice nipote di Claudia Mori è un nome conosciuto per chiunque segua le cose di musica, perché da anni Donà è una delle manager più in vista del panorama italiano, e sicuramente è colei che legge al meglio le cose sanremesi. Olly, infatti, ha firmato con LaTarma lo scorso settembre entrando nel roster più ricercato del paese visto il curriculum: Donà e la sua squadra, infatti, hanno vinto gli ultimi quattro Festival di Sanremo su cinque essendo l’imprenditrice manager di Angelina Mango, che s’è aggiudicata il festival 2024 con la Noia, di Marco Mengoni, che ha vinto nel 2023 con Due vite e lo era dei Maneskin quando vinsero con Zitti e buoni nel 2021.

(Corsera) «È una di quelle cose che non sembra vera quando capita. Ciao a casa, papà, mamma: è assurdo ma è successo». Sabato sera, Federico Olivieri, in arte Olly, ha vinto il 75esimo Festival di Sanremo.

Nato nel 2001 a Genova, ha frequentato il Conservatorio Niccolò Paganini dove ha affinato le sue doti musicali. Dopodiché si è trasferito a Milano per studiare Economia & Management, laureandosi «con una tesi sull’impatto dello streaming nel mercato discografico». Con una grande passione per il rugby, alla domanda «chi sarebbe oggi Olly se non fosse arrivata la musica», ha risposto tempo fa: «Forse un rugbista, forse un disastro».

Nel 2023 arriva la grande occasione: Sanremo Giovani. Un’esperienza «magica, me l’aveva proposto la casa discografica. Avevo 21 anni – racconta Olly – e non mi sentivo del tutto all’altezza. Però, una volta salito sul palco, mi sono reso conto che potevo starci, ero consapevole dei miei limiti ma anche delle mie capacità».

Su quel palco Olly funziona: arriva secondo e ha l’occasione di gareggiare con i big con il brano Polvere, prodotto insieme a JVLI – una costante della sua musica – e certificato disco di Platino. Da quel momento tutto cambia.

Parte il tour, arriva un disco d’oro, un secondo tour sold out nei locali di tutta Italia, un secondo album (Tutta Vita uscito a ottobre 2024) a cui seguono appuntamenti per il 2025 (andato tutto sold out in questi giorni) e biglietti già in vendita per i palazzetti nel 2026. Tanto amore, fan che crescono a vista d’occhio, feat che portano Olly al centro dei maggiori palchi d’Italia. Da Lorella Cuccarini per un remix di La notte vola, a Emma per Ho voglia di te e Angelina Mango per il brano Per due come noi, subito primo in classifica (dove ci è rimasto per sette settimane) e in poco tempo certificato disco di Platino.

Un anno fa, ripensando alla sua prima partecipazione al Festival aveva detto: «Lo rifarei, ma questa volta senza accontentarmi di esserci. La prima volta qualsiasi risultato sarebbe stato positivo».

Quest’anno Olly ha dato prova di saperci stare su quel palco, e con la sua Balorda Nostalgia – che a 48 ore dall’inizio del festival era la più ascoltata su Spotify, e con cui racconta di quella «nostalgia che sento di aver provato, o forse no» -, vince il festival, e in lacrime saluta casa: «È una di quelle cose che non sembra vera quando capita. È assurdo ma è successo».