Il fronte saldato, dagli Stati Uniti alla Russia, dall’Argentina di Milei all’Ungheria di Orbán, dal Salvador di Bukele all’Israele di Netanyahu

Ci chiederanno – come ci siamo chiesti noi tante volte, leggendo i libri di storia, a proposito delle generazioni che ci hanno preceduto – come è stato possibile che non ci siamo resi conto di quello che stava accadendo, del fronte che si andava saldando, dagli Stati Uniti alla Russia, dall’Argentina di Javier Milei all’Ungheria di Viktor Orbán, dal Salvador di Bukele all’Israele di Netanyahu.

E forse l’unica spiegazione sarà che alcuni erano troppo entusiasti dei tagli fiscali, altri erano troppo soddisfatti del sostegno garantito a Israele, altri ancora erano troppo felici per la crociata contro il politicamente corretto e la cultura woke, contro la partecipazione di atlete trans alle olimpiadi o contro lo strapotere dei giudici, per accorgersi di nient’altro. E fu così che, tra liberisti accecati dalla motosega di Milei, liberali pro-Israele abbagliati dalla riviera di Gaza e libertari inebriati dallo sterminio degli asterischi e degli schwa, la fine della liberaldemocrazia occidentale rischiò di passare quasi inosservata.