
La commedia sul calcio a noi italiani non riesce se ancora resiste come prototipo Banfi con L’allenatore nel pallone (1984). I fratelli Manetti con questo film ambientato a Palmi (pure la Vigor Lamezia viene citata) sono stati capaci di girare due ore interminabili tanto sono insulse collezionando tutti gli stereotipi sulla Calabria e senza riuscire a far ridere neppure per sbaglio. Alle spalle hanno avuto Cfc, Sky che ha rilasciato per comparsate Capello, Bonan, Di Marzio, o amici come Claudia Gerini e Massimiliano Bruno. Forse avevano in mente “Benvenuti al sud” (2010) di Luca Miniero ma allora il calcio e la Calabria con il loro film c’entrano come i cavoli a merenda. Mentre le scene girate con i calciatori trovano penosa ispirazione nella serie giapponese Olly e Benji, tutta la lunga prima parte in cui Papaleo cerca soldi non si sa bene perchè (5 milioni di ingaggio o per l’acquisto?) neppure si capisce dove intenda andare a parare per strappare un sorriso.
Finora sul calcio, a parte il film di Taika Waititi del 2023 con Fassbender “Chi segna vince” (Una nazionale di calcio scalcagnata, un allenatore all’ultima spiaggia, una sola missione: segnare almeno un gol), un solo prodotto ha entusiasmato gli appassionati cinefili, la serie Ted Lasso di Bill Lawrence e Jason Sudeikis (su Apple tv). Una serie dove il calcio è solo un pretesto per divertire e spiegare la vita, perchè nella vita, come ha capito Paolo Sorrentino, il pareggio non è previsto. Il pensionato di Palmi, don Vincenzo, che inizia a pensare all’idea di ingaggiare un astro squalificato con la testa alla Balotelli per farlo giocare nella squadra del luogo, la U.S. Palmese, resterà l’ennesima occasione perduta per una Calabria (la Film Commission in primis) che non sa proprio a quale Santo affidarsi per farsi valorizzare. Che i fratelli Mainetti fossero un bluff si era capito già con la trilogia di Diabolik ma basta dare un occhiata alle recensioni di questo film (che era stato presentato alla Festa di Roma) per capire che la critica è distratta e ha visto un altro film (Una folle favola dei fratelli Manetti, tra tracce di fumetto e un clima da commedia italiana anni ’50, by My movies). Solo “Sentieri selvaggi” scrive “Stavolta invece U.S. Palmese sembra avere il respiro corto, anche quando si affida ad una costruzione dei personaggi secondari (le caratterizzazioni dei vari membri della squadra di calcio, per esempio) che riserva alcune figure azzeccate (il portiere-pescatore, la riserva cocciuta…)”. Un suggerimento gratis per la Film Commission: i finanziamenti non si potrebbero dare con la formula “soddisfatti o rimborsati”?