Amici miei/ Il calcio 7 vs 7

(2018) Con gli anni non si dimenticano le partitelle giocate (soprattutto a S. Eufemia  davanti alla Chiesa) 7 contro 7, con amici di età diverse, in campetti dove le porte si facevano con due pietre. La caratteristica di quello sport (molto diverso dal minuscolo calcetto di oggi) era il rifiuto dei ruoli difensivi. Uno cominciava terzino e  dopo 5 minuti lo ritrovavi centravanti. “Ma avevi detto che giocavi in difesa!” ” Ho cambiato idea”. Non posso parlare di tutti, ma soltanto  per ragioni  di memoria.

Annibale (parlati) terzino mancino, deciso negli interventi, nessuno ricorda di averlo mai visto lasciare la sua fascia sinistra di appartenenza verso terre inesplorate

Antonello (ferraiuolo) corsa, velocità, tempismo, terzino su e giù per la fascia alla Spinazzola

Antonio (cefaly) mezzala di posizione e fosforo con due piedi buoni, disciplinato e pieno di ironia

Antonio (perugini) come riuscire a giocare terzino partendo da zero, imparando alcuni automatismi

Beniamino (pandolfo) portiere discontinuo, in certe giornate insuperabile

Cesarino (de rosa) piede maleducato, famosi i suoi rinvii…e lucevan le stelle

Ciccio (scarpino) mancino, forse ala o mediano, un Egidio Calloni, ma il più buono di tutti

Danilo (pileggi)  stò ragazzino farà strada, il problema era con quale squadra farlo giocare. Con la mia

Enzo (de rosa) grande fisico, intelligente ma il calcio è un’altra cosa

Enzo (mancini) alto e dinoccolato, mediano, semplice nei tocchi. Il più benvoluto da tutti

Enzo (pileggi) centravanti di manovra, buon palleggio, ma fissato nel far sombreri all’avversario

Enzo (staglianò) terzino-ala, quando partiva prendeva il motorino. Su un quaderno segnava tutti i tabellini con squadre e marcatori, quindi la nostra memoria storica

Ernesto (adamo) il nostro vecchio “Arnesen” era possente, ossessivo nella marcatura, con piedi ruvidi

Felice (perri) prima terzino, poi mediano tosto, tenace, altruista, senza paura

Franco (ciriaco) l’ala mancina, vero sosia di Rob Rensembrink, ala olandese degli anni settanta

Gemelli (maria) due terzini pratici, ma il migliore era Giorgio. O Peppino?

Giandomenico (crapis) tennista prestato al calcio, terzino che gioca con piede invertito sulla sinistra, con l’età diventato fluidificante come uno sciroppo per la tosse.

Gianluca (perrella) con la sua maglia a strisce dell’Argentina, centrocampista lineare e pulito

Gianni (ascioti) il nostro Gianni Rivera, copia conforme certificata

Gigino (anastasio) centravanti boa, buona tecnica, senza scatto alla risposta

Gino (di benedetto) difensore deciso e rude, pure troppo, ma la colpa è del fisico bestiale

Giorgio (feroleto) cervello del centrocampo alla Frustalupi. Il più altruista di tutti

Giovanni (anastasio) difensore lento, poi centrocampista lento

Giovanni (giampà) padrone del centrocampo, il nostro Rincon

Lino (grandinetti) di lui si racconta del gran tiro e di palloni finiti sulla bandierina del calcio d’angolo

Maurizio (la scala) stopper senza fronzoli, o la palla o il resto

Mauro (vasta) piedi buoni, elegante ma soprattutto tranquillo

Mimmo (bambara) fisico possente al servizio della squadra, essenziale

Natalino (caputo) piedi di velluto, rubapalloni di posizione, tecnica sopraffina

Paoletto (feroleto) portiere da ragazzino, poi si allargò e divenne centravanti. Ad ogni goal gridava il nome del centravanti del Milan del tempo.

Peppino (pandolfo) piede destro ferro da stiro, ma inesorabile francobollatore quando il gioco a zona non esisteva

Peppe (sardo) terzino, poi libero, ordinato, deciso, buon piede destro

Peppe (grande) possente, cavallone con corsa e tecnica, il nostro Romeo Benetti

Raffaele ( palmieri) il Pascutti dei poveri, segnava senza giocare

Rino (pirelli) grande tecnica ed intelligenza, delizioso ambidestro

Salvatore (piacente) prima terzino poi libero mancino, il nostro Romagnoli

Scesciè Tonino (canzoniere) dribbling ed estro da n. 10

Tommaso (sonni) piedi buoni, eclettico, disponibile, al servizio dei compagni

Tonino (vitale) senza che nessuno lo applaudisse più, la classe non è acqua per il nostro George Best, mitico quando da terra chiedeva l’ossigeno

Tonino (allegro) stopper/libero roccioso per interventi fisici; specialità il colpo di testa

Turillo (scillia) detto la “finta umana”, terzino che ballava il twist da fermo

Uccio (vitale) un caso unico, un portiere che con gli anni decise di diventare Maicon. Ama fare i lanci, non comincia se non ha un portiere e due difensori buoni.

Vittorio (porchia) con lui giocammo a piazza della Repubblica, grande fisico, nella Vigor faceva il terzino e ci sembrava la controfigura scema

Peppino (notaro) ex arbitro, terzino dx semplice ed essenziale

Rosario (candido) punta da area di rigore, e come tutte le punte capace in una partita di segnare oppure sprecare tanto

Gennaro (pileggi) mezzala pensante, ordinato, roccioso al punto giusto, leale

Maurizio (esposito) runner quotidiano, per lui il calcio e’ solo corsa per tutto il campo a pretendere spalle alla porta che chi ha la palla la passi a lui