Finalmente, a fine 2018, cioè a 9 mesi dalle elezioni, trovo uno, oltre a me, che spiega quanto sia falsa l’affermazione che il famoso “popolo” abbia abbandonato la sinistra. Scrive Paolo Franchi sul Corriere. “…non è vero che nella nostra storia repubblicana popolo e sinistra siano stati dei sinonimi. Nella prima Repubblica il partito più votato dal popolo era la Democrazia cristiana. Nella seconda il leader più apprezzato e più votato dal popolo era Silvio Berlusconi. Per come lo abbiamo inteso nella prima parte della storia repubblicana, il popolo è stato una lunga e paziente costruzione politica, intellettuale e anche (eccome!) organizzativa, nella quale furono decisivi i partiti, la Chiesa, le comunità intermedie, certo, ma anche le cosiddette élite (cattoliche, marxiste e laico-liberali) ebbero un ruolo di primo piano”. Il popolo era dc, era berlusconiano, adesso è casaleggio-salviniano, un giorno potrà essere di nuovo di sinistra. Alla sinistra, in Italia, si ricorre quando il disastro è stato compiuto e allora bisogna chiamare un medico buono, gli Amato, i Ciampi, i Prodi, i Monti, che ci tirino fuori dai guai. Poi, quando ci hanno risollevato, li sputeranno in faccia, come stanno facendo adesso con Monti e la Fornero. Questo è il popolo, sempre pronto a farsi prendere in giro. In tv trovate gente che dice: al popolo abbiamo promesso A, B e C, e pertanto l’Europa non ci può impedire di dare A, B e C. Come si controbatte una pazzia simile? Dicendo la verità. Non puoi andare a comprarti un’auto senza volerla pagare dicendo: mi dovete dare un’auto gratis perchè l’ho promessa a mio figlio! Anche il popolo lo capirà che è una stronzata, ma prima dobbiamo affondare tutti, ecco il nostro destino. Come dice Navigator Di Maio: ne vedremo delle belle. Ecco, prima le dobbiamo vedere, e poi si ricorrerà alla sinistra.