ADDIO RINO AMATO

Nel mio lavoro di preside, ho conosciuto diverse persone della Provincia di Catanzaro, ma ho sempre definito l’ingegnere Amato come un vero esempio di buon amministratore. Avevo un grande problema a Lamezia, la succursale dell’ITC De Fazio, una casa privata in fitto, del tutto inadatta come scuola. Non conoscevo Traversa, allora presidente della Provincia, ma con un mio collaboratore chiedemmo di essere ricevuti. Una mattina, in non più di 5 minuti, Traversa ascoltò le mie osservazioni e telefonò ad Amato. Andammo nell’ufficio dell’ingegnere, il quale doveva vedere come trovare il finanziamento per costruire un’ala nuova nella sede centrale di via Leonardo da Vinci. Amato consultò dei fascicoli e ci disse: forse ce l’ho una soluzione, ci sono dei residui che sono rimasti…Telefonò a Traversa e disse: presidente, la soluzione c’è. Nel giro di un anno, (fu la prima volta che Amato uso il crono-programma), la nuova ala fu costruita e il plesso di via della Vittoria, il mio incubo, fu smantellato. Traversa e Amato rimangono per me amministratori insuperabili, ma non solo perchè hanno risolto il problema di una scuola. Lo sono stati perchè gli appalti assegnati con un sorteggio pubblico dopo una convocazione per mezzo stampa, il crono-programma, la ristrutturazione della Provincia, sono state intuizioni, fatti da non dimenticare. E infine, come ho voluto ricordare, quello che hanno fatto al De Fazio lo hanno realizzato non in nome di amicizia e clientela, ma in nome di una cosa che in Italia non si sa cosa sia. Si chiama efficienza, e io di questo ho voluto parlare. Efficienza vuol dire essere in grado di risolvere i problemi. Amato, che non conoscevo, ci avrò parlato dieci minuti, ho scoperto poi che amava il rock come me. E’ giusto che nel momento della sua prematura scomparsa, io lo ricordi con affetto, e dia testimonianza di come si comportava con un illustre sconosciuto.