Quando la ministra della PA Bongiorno aveva dichiarato di pensare alle impronte biometriche negli uffici pubblici, ancora oggi occupati da gente che esce e lavora quando vuole (v. servizio delle Jene all’Inps), la mia stima per lei era aumentata. Adesso, se passa il decreto “Concretezza” (nomen omen), solo i dirigenti scolastici (e gli Ata) dovranno entrare e uscire con le impronte, non i docenti o altri (umilia 7000 e ti applaudiranno in milioni). Il più allegro governo della Repubblica che io ricordi è capace anche di questo: spendere 100 milioni per vedere se i dirigenti sono a scuola quando essi non hanno obbligo di orario di lavoro ma obiettivi da raggiungere. Ma la mia tristezza e il motivo per il quale scrivo, non sono questi. Questa misura è scritta da uno che in una scuola vera non c’è entrato mai neppure da studente. Nel governo eppure è presente (per i casaleggi) il sottosegretario Salvatore Giuliano, preside innovativo e intelligente di Brindisi. Dirà qualcosa?