Caro Aldo, lei ha scritto che in Spagna ci sono più turisti che da noi. Eppure, anche a detta degli stranieri, è l’Italia il Bel Paese. Se giocassimo bene questa carta, potremmo uscire dal tunnel dell’immenso debito pubblico. I turisti portano fiumi di denaro contante, parte del quale finisce nelle casse dello Stato. Cosa ci costa imitare gli spagnoli?
Bella domanda. L’Italia è il Paese più bello del mondo: su questo siamo tutti d’accordo. Migliaia di chilometri di costa mediterranea, un patrimonio artistico incomparabile, paesaggi che variano dai ghiacciai ai mari caldi, una qualità dei cibi e dei vini che non teme confronti. Perché allora l’Italia non è il Paese con più turisti? In particolare, cos’ha la Spagna più di noi? Provo a risponderle. Una compagnia aerea inserita in una solida rete di partecipazioni azionarie e alleanze.Grandi catene alberghiere nazionali.Molti voli diretti con le metropoli del Nord Europa, che portano turisti alle Baleari o in Andalusia non solo a Ferragosto ma anche quando su è già inverno e giù è ancora estate.Rapporti privilegiati con i mercati turistici emergenti, in particolare quello cinese.Buoni trasporti pubblici nelle grandi città.Taxi facili da trovare, corretti e poco costosi.Locali sempre aperti, dove la cucina non ha orari, il servizio è veloce e cortese (e tutti servono birra alla spina a poco prezzo. Sembra e forse è un dettaglio trascurabile; ma è anche uno dei criteri con cui un giovane anglosassone sceglie dove andare in vacanza).Ora, prima che qualche furbacchione banalizzi tutto scrivendo che l’Italia ha meno turisti perché si serve meno birra alla spina, va aggiunta una cosa, questa sì decisiva: il nostro Paese ha enormi potenzialità, ma non ha le infrastrutture per reggere il boom turistico legato anche alla crisi delle destinazioni nordafricane e mediorientali. In particolare non le ha il Sud, dagli aeroporti all’alta velocità agli autonoleggi (provate a noleggiare un’auto in Sicilia in alta stagione). Questo non annulla, anzi rende più meritevole il grande lavoro che molti piccoli imprenditori del turismo e il loro personale stanno facendo per sopperire alle carenze.(Corsera, 20/6/2019, La posta di Aldo Cazzullo)