QUELLI CHE/ CERCANO DI CAPIRE DI MAIO “39”

Giovedì sera, dopo l’intervento di Mattarella, vedo giornalisti e politici che ancora, dopo un anno e mezzo, tentano di capire e spiegare Di Maio e il M5S. Che c’è da capire? Nulla. Mentre Salvini si capisce, è quello che chiude i porti (così piace ai fascisti) ed è ossessionato da Renzi e dalla Boschi (così piace alla estrema sinistra), Di Maio non si capisce. Dice una cosa e poi il suo contrario, o resta in silenzio. L’inconsistenza assoluta. Abbiamo avuto nella politica italiana dei gregari, ma questa è la prima volta di un “avatar”: di Grillo & Casaleggio. Parlare con un avatar non è inutile o tempo perso. E’ come sapere che tutto quello che dici viene intercettato e quindi qualcuno, che non vedi, è il tuo vero interlocutore. Siccome io non sono un opinionista nè un giornalista, mi si consentirà di definire Di Maio come direbbero a Nicastro: è un 39. Solo questo. Tutti quelli che vogliono un accordo con i 39 sono dei perdigiorno. Tanto vale recuperare Bersani e organizzargli un bello streaming. Tanto lui è abituato a prendere schiaffi senza vergognarsi e reagire. La politica italiana ormai viene spiegata soltanto in un programma, che è “Fratelli di Crozza”.