LA POLITICA DEL SI SALVI CHI PUO’ E DE LUCA

“Ecco la circolare del governo. Ecco il documento, il testo, ecco le faq”. Questi i titoli dei quotidiani stamane. Domani inizia la fase 2 all’insegna del “fate un pò quello che volete, tanto la colpa è vostra”. Ho cercato in un articolo precedente di mostrare come in Italia, per tutti non solo per i politici, “amministrare” significhi “emanare un atto”. L’autocertificazione per motivi incontrollabili resterà ai posteri. Non è contemplata nè la decisione (che è un atto considerato dittatoriale se non è con-certato) nè la semplicità del comando. Dopo le norme, molte, confuse, oscure, ognuno è libero di interpretarle come vuole e sa, a cominciare dalla burocrazia che impone i modi di attuazione e lascia cadere quelle norme che non gli piacciono. Dopo gli errori compiuti con la giustificazione che tutto era imprevedibile, adesso, dopo 80 giorni, si SA (nel mondo) cosa si deve fare: dal “chiusi tutti in casa” si deve passare al “Chiusi in un albergo i contagiati”. Per questo occorrono i tamponi, le mascherine e l’app per tracciare i contagi. Più tamponi meno timbri. Ma il governo produce faq da interpretare e non sa come procurarsi i mezzi necessari per raggiungere l’obiettivo. Una macchina amministrativa efficiente è la nostra chimera politica. La comunicazione istituzionale (la Casalino version) è stata ed è ridicola, sarà studiata a lungo come l’esempio di cosa non si debba fare nei momenti terribili della storia dell’umanità. Nonostante decine di comitati e centinaia di consulenti ogni ministro procede a modo suo, attraverso interviste ed anticipazioni sui giornali e sui social (si veda Istruzione, Innovazione, Trasporti). Il ministro della salute, Speranza, ha promesso un piano in 5 punti di cui si sono perse le tracce. Spadafora dello Sport procede con frasette che cambia ogni giorno. Conte, attraverso interviste e interventi a reti unificate, si è dimostrato il più improvvisato e pasticcione capo del governo (basta riguardarsi l’intervento secco, misurato e chiarissimo della Merkel), perchè i suoi annunci ruotano sempre e soltanto intorno ad un concetto: noi stiamo facendo la nostra parte, adesso tocca a voi. Un capo che non si assume mai nessuna responsabilità, al massimo chiede alle banche atti d’amore, che snocciola atti confusi la cui attuazione è lasciata alla responsabilità dei cittadini. Da una parte ascolta i tecnici ma dall’altra tiene a sottolineare che decide lui. Un vorrei ma non posso che ha preso in giro i cittadini per 80 giorni (basti pensare al rito delle 18 con la Protezione civile incapace di illustrare i dati), senza un orizzonte, un piano generale, un coordinamento effettivo delle politiche settoriali. Prendiamo per finire il caos trasporti pubblici. Al di là di qualche strada segnata con percorsi ciclabili, cosa che si poteva fare a costo zero 30 anni fa, e di adesivi attaccati nelle metro e sugli autobus, ogni sindaco è solo nell’immaginare la rivoluzione degli spostamenti per raggiungere il lavoro. Il re è nudo, ha la pochette, la cravatta ma è quello che noi italiani ci meritiamo: l’avvocato degli italiani, Giuseppi & Casalino. Si salvi chi può. Riassumo il mio pensiero: possibile che in Italia l’uso delle mascherine dipenda dalla regione in cui abiti, dalla città, dalle confuse ordinanze emanate? Per non parlare delle cose più serie, tamponi che mancano, app e tracciamento dei contagi, di là da venire. L’appalto concesso alla Pivetti per comprare in Cina le mascherine con il 60% anticipato dallo Stato è la cartina di tornasole di una amministrazione corrotta e inefficiente. Va a finire che la colpa di tutto questo è di noi cittadini. Certo che sì, la colpa è nostra, che ci teniamo un sistema politico con le regioni ma senza federalismo, un governo impossibilitato a decidere, una politica basata sulla concertazione sindacale. La colpa è nostra che abbiamo fatto diventare a sinistra “l’uomo solo al comando” uno spaventapasseri, perchè la sinistra politica il “governo” lo vuole debole. La prova provata è De Luca, uno che comunica con semplicità e perciò è amato dai suoi cittadini. Per gli intellettuali di sinistra è una macchietta perchè essi non vogliono quel governo basato su concetti semplici da comunicare (l’imbecille guarda il dito e non la luna)