Sto cercando di spiegare in termini semplici cosa fanno i burocrati italiani. Ho scritto che sono quelli che pensano di poter risolvere i problemi attraverso ordini scritti. In altri termini attraverso le carte. Mi soccorre adesso un lungo articolo di Pablo Petrasso sul Corriere della Calabria (Ingorgo sui test: direttive sullo screening dimenticate e tamponi congelati. Belcastro: “Entro venerdì frigoriferi vuoti”). Il DG calabrese del dipartimento Tutela della salute Belcastro spiega che i 5 laboratori calabresi possono trattare 1240 tamponi al giorno. Con l’arrivo di 1500 persone in Calabria si è creato un intasamento, un collo di bottiglia, con gli altri tamponi in precedenza disposti agli operatori sanitari e alle Rsa. Ecco spiegato il problema. L’articolo tenta di spiegare al lettore cosa Belcastro abbia FATTO per risolvere il problema. Vi evito la lettura e vi riassumo in breve il tutto: ” ordinanza del 27 marzo….” ; nota firmata il 6 maggio; incontro in video conferenza; il 6 maggio la Regione decide e chiede…; il 12 maggio scrive di nuovo ai commissari straordinari; il 7 maggio Antonio Scalzo dell’Asp di Cosenza risponde; infine, è in corso di valutazione e sta studiando...Belcastro conclude così: ma speriamo di risolvere i problemi e aumentare la capacità di analisi dei tamponi. Come avete visto, tranne una video conferenza, il DG sta lavorando attraverso note scritte, lettere, ordinanze, studio. Un semplice lavoro di ufficio. Infine, spera, come tutti noi. Questo fanno i DG, come qualsiasi impiegato amministrativo. Se i problemi non si risolvono, le carte sono a posto. E ognuno, beninteso, si assuma la propria responsabilità. La colpa è sempre di un altro.