(3/11) Viviamo in una società di incompetenti, perché la competenza, di cui tanto si parla, è attributo di pochi, che per comodità chiameremo specialisti. Io per esempio sono competente solo su Lucio Battisti, su tutto il resto preferisco fare il nano sulle spalle dei giganti. Tutte le grandi canzoni sono state già cantate. L’imitazione non erode l’originalità, anzi è condizione dell’originalità, ha scritto A.O. Scott. Per capirci, se uno mi dice che sono renziano, gli rispondo che ripeto le cose che dice il grande economista Michele Salvati. Se definite Salvati renziano allora lo sono anch’io. Questa premessa mi serve per parlare di Lamezia dove qualsiasi sindaco (come tutti i sindaci) su alcune questioni complesse ha bisogno di trovare specialisti. Sull’aeroporto, sulle Terme di Caronte, sulla Multiservizi, sulle finanze, un sindaco ha bisogno di affidarsi a competenti, ma, ecco la difficoltà, individuarli non è facile. Spesso ci si sbaglia. Come con i medici, che dopo tante cure e diagnosi, si rivelano inadeguati o magari pericolosi. I ciarlatani si mettono sempre in vista e sovente vengono scambiati per sapienti. Non è che trovi un amico ingegnere e questi sa dirti come destreggiarti nel cda di un aeroporto internazionale; un medico e questo ti fornisce un dossier per sviluppare l’asset Terme (ma perché l’abbiamo inserite nel nome?); un segretario comunale o un commercialista e questi ti sa gestire la Multiservizi, ti tiene a posto i conti, ti mette al sicuro dai magistrati, contabili, amministrativi e penali; oppure ti cura l’ordinaria amministrazione mentre tu ti dedichi alla strategia. Faccio questo discorso da decenni, ma poi me la buttano in politica, mi dicono che sono un tecnocrate, per cui ogni sindaco (ma il discorso vale per qualsiasi governo, regionale o nazionale), appena insediato, dimostra che a questo problema non ha minimamente pensato, per cui si affida ad amici, compari, familiari, al manuale Cencelli o, magari, importa soggetti forestieri indicati da amici, compari, familiari. E’ proprio per questo discorso che il vecchio Pci alle elezioni faceva eleggere tanti specialisti che una volta in parlamento fossero in grado di trattare i dossier, padroneggiare le procedure e fare opposizione seria, punto per punto, costruttiva sia pure negoziata. Oggi invece, nel mondo degli incompetenti, in cui tutti tramite il web prendono la parola come me, il discrimine sembra diventato l’elezione. Cioè i voti. Ora seguitemi attentamente. Era Berlusconi che diceva ai magistrati: io sono stato eletto e voi non potete indagarmi. Il consenso popolare dava, come dire, la rispettabilità sino all’impunità. Oggi questo discorso, ripreso dai cinquestelle che con 25 clic sul web portano uno in parlamento, è il cavallo di battaglia dell’estrema sinistra. I due terzi dei parlamentari eletti con il rosatellum, sono Nominati. Vergogna! Vergogna? Ma se era il Pci che arruolava illustri professori universitari come parlamentari, ricordate tutta la Sinistra Indipendente? Perché sapeva, il Pci, che la democrazia è imperfetta: tra il compare mafioso e l’uomo di studi il popolo sceglierà sempre il primo, lo sappiamo bene. Una volta il grande Beniamino Placido intervenne ad un convegno del Pci sulla Rai e spiegò: io non mi adombro perché nominate i vertici della terza rete, ma vi prego nominate persone competenti. Lo sapete che fu per colpa del Pci che ci siamo ritrovati sulla terza rete Aldo Biscardi a trattare il calcio?