Sono uscite oggi le motivazioni della sentenza della Procura federale sul caso plusvalenze che ha penalizzato la Juve di 15 punti. Sono 36 pagine che vi evito di leggere perchè parlano di un illecito grave e ripetuto. La Juve è stata condannata per aver utilizzato in modo illecito una pratica lecita.
Non è un gioco di parole, è la sostanza della decisione, in quanto le plusvalenze sono uno strumento lecito non proibito da nessuna norma (non lo dico io ma lo ha scritto la stessa Corte ad aprile 2022 quando ci ha assolto in primo grado). In altre parole, per far capire ai non giuristi, la Juve viene condannata per un reato che non esiste. Vediamo di essere semplici: se io ho un bilancio da sanare, sto parlando di un’azienda, è ovvio che preordino delle operazioni che mi permettono di sanarlo nel rispetto delle regole. Invece no, sono proprio queste preordinazioni che la Corte giudica illecite!
Infatti scrive di “un quadro fattuale dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni) dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla Juventus e che hanno tutti un natura essenzialmente confessoria“. E’ come se io avessi confessato di aver fatto una strage senza che però esista nell’ordinamento la norma espressa che punisce l’omicidio.
La comica è che tutti questi omicidi la Juve non li ha fatti da sola ma insieme con altre squadre italiane che però non sono state condannate. Come hanno fatto a non condannarle? L’uovo di Colombo. I furbi hanno considerato solo le plusvalenze fatte con club esteri e lasciato perdere quelle fatte con club italiani (emerge un comportamento intenzionale della Juve senza evidenze oggettive sulle altre società, scrivono senza pudore nè senso del ridicolo). In questo modo accusi la Juve di plusvalenze artificiali e puoi mandar prosciolti i club italiani perchè con la Juve hanno fatto 1 o max 2 operazioni e quindi non puoi provare che quei club avessero un sistema. Se nessuna procura è solerte come quella di Torino è chiaro che evidenze oggettive/confessioni sulle altre società non ne rinvieni (identico copione nel 2006, quando le intercettazioni tra Inter e arbitri, Moratti, Facchetti, Bergamo, vennero escluse e quando in seguito vennero ascoltate era intervenuta la prescrizione).
Calciopoli: il testo delle intercettazioni di Milan, Inter, Reggina e Cagliari
I giudici dicono che un modo oggettivo di valutare i calciatori non esiste ma al contempo la Juve non è riuscita a provare che utilizzava un metodo qualsisvoglia per determinare i prezzi dei calciatori. In pratica se la Juve avesse prodotto un algoritmo che faceva tornare i numeri delle compravendite, allora sarebbe stato tutto ok.
Motivazioni ridicole per un processo politico che non puoi ribaltare in secondo grado. Infatti oggi solo per motivi di legittimità la Juve può fare ricorso contro la penalizzazione di 15 punti e ancora non hanno fatto la sentenza sulla manovra stipendi (gli stipendi sospesi per il covid) che si preannuncia (se le premesse sono queste) altrettanto arbitraria e cervellotica come questa.
“Il ricorso al CG Coni” secondo l’avv. Christian Belli (che è un insigne avvocato mentre io sono solo un laureato in legge) ” va studiato con estrema accuratezza mostrando in modo inequivocabile quali siano stati i vizi di forma rilevati, convincendo i giudicanti della prevalenza del diritto sulle valutazioni personali e sui condizionamenti prodotti da eventi esterni. Si condanna per il Libro Nero di F. Paratici e per stralci di conversazioni decontestualizzate, che certamente sono oggetto di attenzione, ma con abuso del potere conferito alla giustizia sportiva, in barba ad ogni principio giuridico su cui si regge il nostro sistema”… L’elemento principale è la mancanza di norme e l’attenersi a quelle che disciplinano l’oggetto del procedimento. Non è possibile ignorare i precedenti, la giurisprudenza”.
Spero di sbagliarmi ma anche il ricorso al Coni si rivelerà tempo perso. Dopo Calciopoli, condannati per aver fatto quello che facevano tutti, aver parlato con gli arbitri senza che nessun arbitro venisse condannato, stavolta ci condannano per un foglio A4 scritto da Cherubini “appunti per ottenere il rinnovo del contratto” e intitolato “Il Libro Nero di FP”.
Siamo alle comiche, dei giuristi che ti condannano per slealtà sportiva sulla base del Libro Nero (avete capito che è un foglio e non un libro?) e non di una “norma espressa” che qualcuno della Juve abbia violato, a me sembra kafkiano o un cinepanettone con Boldi e De Sica. La strada della giustizia sportiva ancora una volta dopo Calciopoli mi appare ridicola e si dovrebbe aver capito che difendersi all’interno delle regole sportive non porta a nulla: hanno deciso già di farti andare in B, se tutto va bene. Pertanto occorre fare stavolta quello che, per altri motivi interni alla famiglia Agnelli (liberarsi di Moggi e Giraudo), si decise di non fare per Calciopoli. Scanavino, il nuovo presidente bianconero, secondo me, potrebbe andare dai politici di Lega e Fgci dicendo: abbiamo letto le motivazioni politiche dei 15 punti. A noi interessa evitare la B e fare l’Europa league l’anno prossimo. Se ci date questo, dopo la manovra stipendi e alla fine di tutta la giostra che avete ancora una volta messo in piedi, bene.
In caso contrario andiamo al TAR, ritiriamo la squadra da ogni competizione, chiediamo risarcimento (se mi condanni perchè sono quotata in Borsa e devo rispettare lo IAS 38 allora mi tutelo perchè mi stai creando un danno giorno per giorno con la Borsa aperta) e chiamiamo a raccolta tutti i tifosi per protestare in modo pacifico e sui media. A cominciare dai nostri tifosi più illustri che sui media possono spiegare a tutti la vostra “recidiva” dal 2006: accuse che ieri avete evitato ai prescritti e oggi ai non intercettati , allo scopo di distruggere senza le garanzie di un processo giusto una squadra colpevole solo di vincere troppo in Italia.
In conclusione, se dopo un regolare processo ci condanna un giudice penale “in nome del popolo italiano” la sentenza si deve accettare; ma essere condannati dai giudici sportivi qualsiasi sia la pena, al di fuori delle garanzie minime di un giusto processo al quale lo stesso procedimento sportivo deve attenersi, no. Abbiamo già dato.